Programmi secretati sugli alieni

(richard)
00mercoledì 4 agosto 2010 20:56
Washington Post:


I militari mantengono il segreto d’ufficio sugli UFO nei confronti dei loro comandanti.



di Paola Coppa.

Il Washington Post ha iniziato a divulgare e rendere noti i risultati di due anni di indagine nel mondo dei programmi Top Secret americani. L’inchiesta è stata pubblicata con il titolo “America Top Secret” ed ha lo scopo di svelare l’inefficienza e la mancanza di controllo di molti dei programmi Top Secret istituiti per rispondere agli attentati dell’11 settembre. In modo piu’ specifico si dichiara :” Il mondo top secret creato dal governo come risposta all’attacco terrorista dell’11 settembre 2001 , è diventato talmente ampio, talmente pesante e talmente riservato che nessuno sa quanto denaro sia costato, quante persone vi abbiano lavorato, quanti programmi esistano all’interno di esso o quante agenzie facciano lo stesso lavoro”.

Una delle scoperte piu’ interessanti della relazione è che la catena del comando militare puo’ essere facilmente messa a repentaglio dal momento che al personale viene ordinato di non rivelare le loro attività ai loro ufficiali comandanti. Questo non fa che asserire le tesi degli informatori che si sono fatti avanti per rivelare che alle truppe militari è stato ordinato di non parlare con i loro comandanti dei programmi Top Secret per i quali sono stati chiamati a collaborare. I programmi in questione concernevano la tecnologia usata dagli UFO e la vita extra-terrestre e a questi era vietato l’accesso agli ammiragli e ai generali.

Questo è quanto il Washington Post riferisce sulla vicenda della gerarchie di comando militare americana messa a repentaglio da programmi definiti Top Secret o Sensibili (Programmi sensibili ad Accesso Speciale) e sono molto selettivi nel permettere di accedere o no.

“Tale segreto puo’ minare la normale rete di comando se gli alti funzionari la usano per disfarsi dei rivali o quando ai sottoposti viene ordinato di mantenere il segreto nei confronti dei loro comandanti.”

Il sergente Clifford Stone lavorò per 22 anni nell’esercito degli Stati Uniti e fece parte di un gruppo elitario e segretissimo che lavorò su un programma Top Secret (Programma sensibile). Ggli fu dato il compito di recuperare residui di UFO shiantatisi al suolo o artefatti. A Stone stesso fu ordinato di non rivelare al suo comandante d’esercito del suo addestramento e degli incarichi affidatigli in materia di studi sulla tecnologia e sulla vita extra terrestre. E’ significativo che nel suo racconto, l’ex militare non abbia parlato affatto dello speciale tipo di addestramento a cui era sottoposto. Il progetto fu denominato “Moon Dust” (polvere lunare). Inizialmente addestrato alla guerra nucleare, batteriologica e chimica a Fort MacCallum in Alabama, Stone fu chiamato a svolgere missioni militari e compiti di recupero di materiale extra-terrestre. Tutte le missioni segrete di Stone furono monitorate da un misterioso individuo di cui non si conosce l’identità e che egli chiamò “colonnello”. I suoi incarichi temporanei (TDY) duravano da tre a sette giorni mentre in alcuni casi internazionali, in cui occorreva molto piu’ tempo, restava in carica fino ad un massimo di un mese.

La testimonianza del servizio militare di Stone lo ritrae come impiegato d’ufficio con mansioni di dattilografo e non fa alcun riferimento al suo presunto addestramento e alla sua competenza in incarichi militari sensibili di recupero di oggetti alieni.

Un altro militare addestrato segretamente a cui fu ordinato di non rivelare i suoi incarichi segreti è Dan Sherman. Egli fu in carica nell’Air Force americana per 12 anni. Parallelamente al suo addestramento militare regolare come analista elettronico di intelligence (ELINT), Sherman venne addestrato per un incarico di altissimo livello per comunicare con gli alieni attraverso un “linguaggio telepatico”, in caso di un’interruzione elettromagnetica delle comunicazioni a livello mondiale dovuta a grandi catastrofi. Questo progetto prese il nome di “Preserve Destiny” (PPD) – Difesa Destino.

Quando Sherman fu successivamente assegnato alla NSA (Agenzia per la Sicurezza Nazionale), lavorò su un computer progettato appositamente dove avrebbe potuto lavorare per i suoi lavori di intelligence (ELINT) che per comunicare con l’intelligenza intuitiva con un gruppo di extraterrestri, quando richiesto.

I responsabili dell’addestramento di Sherman e delle successive missioni segrete all’interno della NSA, erano ufficiali con il grado di “capitano” che non operavano attraverso la normale catena di comando militare nè all’interno dell’ US AirForce nè all’interno della NSA. L’organizzazione responsabile sembra essere piuttosto un sistema parallelo che operava attraverso la NSA ma non ne era parte integrante. Sherman lavorò alla PPD per quasi tre anni.

Il problema delle forze armate a cui veniva ordinato di mantenare il segreto militare sulle missioni Top Secret, riguardava le piu’ alte cariche militari. Persino ai generali o agli ammiragli poteva essere interdetto l’accesso ai programmi Top Secret. Secondo quanto asserisce la relazione del Washington Post:

“Un ufficiale militare coinvolto in uno di questi programmi segreti disse che gli fu ordinato di firmare un documento che gli proibì di rivelare al suo comandante, con il quale aveva lavorato a stretto contatto ogni giorno, il contenuto delle sue missioni perché non era autorizzato a conoscerle. Un altro alto funzionario della difesa ricorda il giorno in cui ha cercato di scoprire quale fosse il budget per il suo programma, si sentì rifiutare l’accesso da un collega :-Cosa significa che non potete dirmi? Pago per il programma- ricorda di un acceso scambio di opinioni”.

Questo racconto sostiene la tesi dell’ex astronauta Edgar Mitchell, che ricorda come nel 1997 fu testimone del divieto di accedere ad un programma di apprendimento a scomparti sugli UFO ad un ammiraglio capo dell’intelligence al Joint Chiefs of Staff (JCS) – “Capi di Stato Maggiore Riuniti”. In un’intervista al Larry King Live, Mitchell confermò quanto era avvenuto con il vice ammiraglio Thomas Wilson:

“Una volta che l’ammiraglio Wilson identificò il programma, parlò con la persona di contatto di questa cellula top-secret: “Voglio sapere qualcosa di più su questo progetto.” E gli fu risposto: “Signore, non deve sapere. Non possiamo dirle nulla.” Ora, potete immaginare per un ammiraglio, J-2, capo dell’intelligence dello Stato Maggiore, al Pentagono, sentirsi dire:” non abbiamo intenzione di dirle nulla “. Beh, rimase scioccato e arrabbiato.

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