Gli atti di PILATO

(richard)
00giovedì 18 febbraio 2010 23:21
Scoperto l'arcano degli atti di Pilato


Dopo lunghe riflessioni, osservando gli studi dell'indimenticabile Sig. Marco Capurro e del Sig. Emilio Salsi, sono riuscito finalmente a dare una spiegazione a ciò che riguarda gli atti di Pilato e del Salvatore riportati da Eusebio da Cesarea in "Storia Ecclesiastica", libro IX, argomento 5° "I falsi atti".

Osservando lo scritto sempre di Eusebio da Cesarea, Storia Ecclesiastica, libro I, argomento 9, "I tempi di Pilato" qui di seguito riportato:

"Anche lo storico su menzionato conferma che Archelao detenne il potere dopo Erode. Descrive poi anche il modo in cui egli ricevette il regno sui Giudei grazie al testamento del padre Erode e al decreto di Cesare. Aggiunge inoltre che, spodestato dopo dieci anni di regno, i fratelli Filippo ed Erode il giovane ebbero le proprie tetrarchie insieme con Lisania. Lo stesso storico, nel diciottesimo libro delle Antichità, attesta che Ponzio Pilato divenne governatore della Giudea nel dodicesimo anno del regno di Tiberio (quest'ultimo ereditò la guida dell'impero da Augusto, che l'aveva detenuta per cinquantasette anni), e ricoprì questa carica per dieci anni interi, fino alla morte dell'imperatore. Dunque si smaschera facilmente la falsificazione di coloro che in passato hanno scritto Memorie contro il nostro Salvatore: già da solo infatti il tempo indicato nel titolo basta a dimostrare che i loro autori hanno raccontato il falso. Essi infatti pongono sotto il quarto consolato di Tiberio, che coincide col settimo anno del suo regno, i supplizi che i Giudei osarono infliggere al nostro Salvatore. In quel periodo però Pilato non era ancora stato designato governatore della Giudea, se si deve prestare fede alla testimonianza di Giuseppe, che indica chiaramente, nel libro già citato, che tale designazione avvenne nel dodicesimo anno del regno di Tiberio.

si possono notare alcune falsificazioni di Eusebio da Cesarea, (il primo cristiano che, in virtù della sua posizione altolocata nella corte di Costantino, poté accedere agli archivi imperiali e manomettere o eliminare quei rotoli che interessavano i veri protagonisti del cristianesimo primitivo. da Emilio Salsi)


La prima di queste falsificazioni riguarda " che Ponzio Pilato divenne governatore della Giudea nel dodicesimo anno del regno di Tiberio (quest'ultimo ereditò la guida dell'impero da Augusto, che l'aveva detenuta per cinquantasette anni), e ricoprì questa carica per dieci anni interi, fino alla morte dell'imperatore."
Eusebio viene smentito da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche libro XVIII, 89,:
"Vitellio allora mandò Marcello, suo amico, ad amministrare la Giudea e ordinò a Pilato di fare ritorno a Roma per rendere conto all'imperatore delle accuse fattegli dai Samaritani. " e qui siamo nella primavera del 36 d.c. durante la prima prima discesa a Gerusalemme del console Lucio Vitellio.

Noi sappiamo che l'imperatore Tiberio muore il 15 marzo del 37 d.c. e che il console Lucio Vitellio ne prende notizia mentre si trova a Gerusalemme durante la sua seconda discesa nella primavera del 37 d.c., Antichità Giudaiche libro XVIII, 123:
"Al suo arrivo(Lucio Vitellio), fu salutato con speciale calore dalla moltitudine giudaica. Restò qui tre giorni durante i quali depose il sommo pontefice Gionata dal suo ufficio e pose al suo posto Teofilo, fratello dì Gionata. Nel quarto gli fu recapitata la lettera che gli annunziava la morte di Tiberio , ed egli condusse il popolo a giurare obbedienza a Gaio. Richiamò poi l'esercito, ordinando che ognuno rientrasse al proprio quartiere d'inverno poiché non era più autorizzato, come prima, a fare guerra all'estero ora che il comando era passato nelle mani di Gaio"

Ora esaminando lo scritto di Eusebio sopra riportato:"Dunque si smaschera facilmente la falsificazione di coloro che in passato hanno scritto Memorie contro il nostro Salvatore: già da solo infatti il tempo indicato nel titolo basta a dimostrare che i loro autori hanno raccontato il falso.
ci comunica indirettamente che, sotto il quarto consolato di Tiberio, che coincide col settimo anno del suo regno (nel 21 d.c.), ci fu un'altra crocifissione molto scomoda da riportare e quindi censurata successivamente dai padri falsari, quella relativa a Giuda il Galileo, l'autore della quarta filosofia.

Ricordiamo che Giuda il Galileo fu il padre di Giovanni di Gamala e che Giovanni di Gamala verrà crocifisso nella primavera del 36 d.c. da Lucio Vitellio, dopo una insurrezione armata, con cui aveva conquistato il potere a Gerusalemme, mentre prefetto era Ponzio Pilato.
Successivamente quest'ultima crocifissione sarà usata per costruire la storia di Gesù Cristo di Nazareth il figlio di Dio.

Le "Memorie" sono gli Atti di Pilato, già menzionati da Giustino in "I Apologia" 35,6 e 48,3:

35,6. La frase: "Mi trafissero le mani ed i piedi" era la spiegazione dei chiodi infissi sulla croce, nelle mani e nei piedi di Lui. Dopo averlo crocifisso, i suoi crocifissori trassero a sorte la Sua veste e la divisero tra loro. Che tutto questo sia veramente accaduto, potete apprenderlo dagli Atti redatti sotto Ponzio Pilato.48,3. Che Egli abbia compiuto queste azioni, lo potete apprendere dagli Atti redatti sotto Ponzio Pilato.

e diffusi nel 312 d.c. al tempo di Massimino Daia come riportato da Eusebio da Cesarea in "Storia Ecclesiastica", libro IX, argomento 5° "I falsi atti":
"Inventati allora Atti di Pilato e del Salvatore nostro , pieni di ogni bestemmia contro il Cristo, vennero inviati per decisione dell’imperatore in tutte le province a lui sottomesse, ordinando per mezzo di circolari che fossero esposte in pubblico in ogni luogo, nei campi e nelle città. Si ordinò pure che i maestri di scuola li dessero a studiare a tutti gli studenti al posto delle loro lezioni e glieli facessero imparare a memoria."

Quindi si può notare che per Eusebio e i padri falsari, le verità storiche erano bestemmie.

Infatti, risulta che ne furono inviate copie anche alle scuole affinché i bambini le imparassero a memoria e si rendessero conto della pericolosità sociale dei cristiani.

Strano ed irritante è altresì il fatto che, con l'avvento di Costantino, questa documentazione, venne letteralmente fatta sparire e soppressa, mentre nessun tentativo di contestarla o confutarla nel merito risulta compiuto dalla Chiesa cristiana dell'epoca; perchè questo avrebbe lasciato trasparire ciò che ultimamente Emilio Salsi ha individuato e riportato di seguito a grandi linee dal sottoscritto:

"Verso un periodo dell'anno del 35 d.c. circa, si pianificava e si attuava una delle numerose rivolte armate messianiche esseno/zelote a Gerusalemme, favoriti da una carestia e da un conflitto fra Roma e il Regno dei Parti , quando prefetto della Giudea era Ponzio Pilato che però risiedeva a Cesarea Marittima.
IL presunto Messia Giovanni di Gamala, capo degli insorti, con i suoi fratelli, entrava trionfalmente a Gerusalemme facendosi proclamare Re dei Giudei, occupava il tempio e il popolo lo riconosceva come “Salvatore”, da cui deriva il nome Gesù.
Successivamente a causa dell'intervento del console Lucio Vitellio Luogotenente, dell'imperatore Tiberio, con pieni poteri su tutto l’Oriente,(Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche libro XVIII, 90 e successivi) che con le legioni romane incominciava l'assedio a Gerusalemme; gli erodiani, i sadducei e una parte di farisei anche a causa di tradimenti, ripresero il potere a Gerusalemme e istaurarono trattative di resa e di richieste. Le richieste esaudite furono che Vitellio rilasciò in perpetuo agli abitanti della città tutte le tasse sulla vendita di prodotti agricoli, e acconsenti che l'abito del sommo pontefice, e con esso tutti i suoi arredi, fossero custoditi dai sacerdoti nel tempio. Antichità Giudaiche libro XVIII, 90.
Il re dei Giudei Gesù per i Vangeli, in realtà Giovanni di Gamala, pragmaticamente si convinse che la resa, rimaneva la situazione migliore in quel momento, e si sacrificò per tanti, arrivarono ad arrestarlo, le guardie del tempio e forse anche i soldati romani.
Ecco perchè non ci fu alcuna battaglia, né tradimento di Giuda Iscariota .
Il possibile tradimento fu operato da alcune persone importanti Ebree, nel togliere l'appoggio politico al Giovanni figlio di Giuda il Galileo, re non autorizzato da Roma, sconvolti dall'arrivo delle legioni di Vitellio.(Giuseppe Flavio- antichità Giudaiche libro XVIII, 90 e successivi). Non dimentichiamo le parole di Caifa. "«E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo». (vangelo di Giovanni 18,14) Quindi, fu crocifisso il deposto re, Giovanni di Gamala figlio di Giuda il Galileo, senza tanti processi formali e pomposi; una semplice esecuzione di morte, da parte di soldati romani, su ordine del console Lucio Vitellio, Luogotenente, dell'imperatore Tiberio, con pieni poteri su tutto l’Oriente, dopo che aveva trattato la resa della città di Gerusalemme, con i suoi nuovi padroni.
Si ricorda, che Pilato era già stato destituito, con l'arrivo a Cesarea Marittima di Marcello, mandato in precedenza da Vitellio. (Giuseppe Flavio- antichità Giudaiche libro XVIII, 89)"


Se una qualche documentazione pubblica o un rapporto di Pilato favorevole a Gesù fosse materialmente esistito, senza dubbio esso sarebbe stato trionfalmente pubblicato dai cristiani una volta raggiunto il potere.
Il fatto che venga invece fatto sparire sembra ulteriormente dimostrare che tale rapporto doveva essere assai sfavorevole, sia pure limitandosi a descrivere gli eventi che condussero al processo a Gesù/Giovanni di Gamala ed alla sua successiva condanna per "sedizione".

Un caro saluto a tutti.

Giovanni dalla Teva in Data 12/12/2009 21:57:07 UFOforum.it
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