Secondo la religione Cristiana Gesù, una volta risorto sarebbe risalito al Cielo, quindi il suo corpo sarebbe impossibile da trovare o quantomeno inimmaginabile sperare di trovarne le spoglie mortali.
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Tutto questo però contrasterebbe con una tomba ritrovata casualmente il 28 marzo del 1980, con delle particolarissime incisioni che non lascerebbero quasi dubbio.
Il rinvenimento avvenne nel circondario israeliano di Talpiot, da cui deriva il nome della tomba, alcuni archeologi hanno evidenziato anche delle somiglianze tra l’ingresso della tomba che vediamo nella foto e alcune monete risalenti ai templari, quale prova che la Chiesa, già all’epoca delle crociate era a conoscenza di questo sepolcro.
Brienne-Talpiot
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Qui a fianco ecco una moneta risalente all’epoca dei templari messa a confronto con l’ingresso della tomba, dove sembra quasi essere messi in evidenza due punti focali: la parte superiore dell’ingresso con un volto che sembrerebbe quello della iconografia classica del Cristo.
Ma da dove nasce la controversia storia della tomba di Talpiot?
Da un fattore impossibile: i sepolcri ritrovati al suo interno con le iscrizioni, che ricondurrebbero in maniera diretta a tutta la discendenza di Gesù, compreso egli e la Maddalena.
Le iscrizioni riporterebbero infatti quanto segue:
•Yeshua bar Yehosef, Aramaico per “Gesù figlio di Giuseppe”;
•Maria, scritta in aramaico, ma forma latina del nome ebreo “Miriam” (“Maria”);
•Yose, diminutivo di “Giuseppe” menzionato (nella sua forma greca ????? “Joses”) come nome di uno dei fratelli di Gesù nel Nuovo Testamento (Marco 6:3);
•Yehuda bar Yeshua, Probabilmente aramaico per “Giuda figlio di Gesù”;
•Mariamene e Mara. “Maria detta la padrona.” Il nome simile “Mariamne” si trova negli Atti di Filippo: Francois Bovon, professore di Storia della Religione all’Università Harvard ha suggerito nel suo studio su quel lavoro che Mariamene, o Mariamne, era il nome effettivo di Maria Maddalena;
•Matya, Ebraico per ‘Matteo’—non ritenuto Matteo l’Evangelista ma “probabilmente il marito di una delle donne i cui resti si trovavano in uno degli ossari senza iscrizioni.”;
E’ chiaro che se fosse la verità, questa scoperta sconvolgerebbe di sana pianta il mondo cristiano nei suoi dogmi. Probabilmente è per questo motivo che in pochissimi ne parlano e spesso la notizia è taciuta senza neppure approfondirne gli studi.
Ma ritorniamo alla moneta risalente ai templari, molti ricercatori hanno trovato tra moneta e tomba di Talpiot una convergenza di simboli troppo palese, tanto da ipotizzare che i Templari abbiano, già all’epoca della prima crociata, scoperto la tomba e probabilmente, come ancora oggi fa la Chiesa, custodito il segreto in maniera dogmatica.
Certo è che ovunque cerchiamo di fare qualche ricerca viene fuori sempre che gli archeologi sono stati spesso dissuasi o impediti nell’approfondire l’argomento. Negando la possibilità di approfondire gli studi, magari anche con tecniche moderne ed analisi genetiche che potrebbero, quantomeno, svelare se tra i sepolti nella tomba vi siano rapporti di “familiarità”.
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Tornando invece alle stranezze, sicuramente l’iscrizione più strana della tomba è quella legata proprio al nome di Gesù, che vediamo qui a fianco.
L’iscrizione recita Yeshua` bar Yehosef è la più controversa. Prima di tutto (vedi il riquadro rosso in alto) per la prima volta si intravede una primitiva forma di croce uncinata (riprodotta nel suo aspetto consono nel riquadro rosso in basso). Tale croce è sicuramente legata all’ambito templare ma nessuno è riuscito a carpirne il reale significato.
Ora però il problema è questo: sicuramente i templari sono postumi a Gesù, e quella croce uncinata è stata eseguita unitamente all’iscrizione, per cui il simbolo poi riutilizzato dall’ordine dei templari e poi dai massoni è quasi sicuramente stato preso da qui. Ma per quale motivo?
Che sia questo il “Sacro Graal” perduto e poi ritrovato? Di sicuro, anche se realmente rinvenuto dai templari, come alcuni archeologi affermano, a differenza di altre ricchezze il sepolcro è stato lasciato li intatto, almeno apparentemente, cosi come rinvenuto. Salvo non siano stati prelevati documenti o altri monili riconducibili a tale storia e mai pervenuti all’umanità.
Ad ogni modo prima di trarre conclusioni, occorrerebbe studiarne bene i particolari. Non dimentichiamoci un fatto reale: l’Europa è disseminata di Chiese che custodiscono i chiodi che hanno crocifisso Gesù, se ne contano tantissime, nonostante, storicamente è riconosciuto che i chiodi siano stati solo tre.
www.tgonline.eu/2014/04/gesu-sepolto-tomba-talpiot-famiglia/