Droga, il generale dei ROS dei Carabinieri Ganzer

(richard)
00mercoledì 11 luglio 2012 15:38
L'attuale comandante del Ros «aveva costituito un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti»


Il generale Giampaolo Ganzer, attuale comandante del Ros, è stato condannato a 14 anni di carcere a Milano nell'ambito del processo su presunte irregolarità in operazioni antidroga condotte negli anni '90 da un piccolo gruppo all'interno del reparto speciale dell'Arma.

IL PM AVEVA CHIESTO 27 ANNI - Il comandante del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri Giampaolo Ganzer è stato condannato per «aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati, alfine di fare una carriera rapida». Davanti ai giudici dell’ottava sezione penale presieduta da Luigi Capazzo, il pm Luisa Zanetti aveva chiesto 18 condanne tra i 5 e i 27 anni di reclusione.
La pena più alta era stata chiesta proprio per il generale Ganzer e per Mauro Obinu, ex ufficiale del Ros poi passato al Sisde. La complessa vicenda giudiziaria che vede imputato l’attuale capo del Ros fa riferimento a fatti avvenuti tra il 1990 e il 1997, ed era iniziata a Brescia, poi era stata trasferita a Milano per la presenza tra gli indagati del magistrato Mario Conte (processato da solo e a parte), quindi andata a Bologna e infine riassegnata dalla Cassazione al capoluogo lombardo quando erano scaduti tutti i termini per gli accertamenti.

IL GENERALE: «LE SENTENZE SI RISPETTANO» - «Le sentenze non si possono che rispettare. Aspettiamo le motivazioni». E' stato questo il primo commento del generale Giampaolo Ganzer dopo la sua condanna. «Questa è una sentenza eccezionalmente complessa, con una chiave di lettura sofisticata da parte dei giudici». Uno dei suoi legali, l'avvocato Fabio Belloni, difensore anche di Gilberto Lovato e Rodolfo Arpa (due ex sottoufficiali condannati rispettivamente a 13 anni e 6 mesi e a 10 anni), ha espresso soddisfazione perché i giudici hanno "cancellato" il reato associativo contestato agli imputati. «La condanna per i singoli fatti e non per il reato associativo - ha spiegato il legale - può voler dire che i giudici hanno riconosciuto la legittimità dell'impianto delle operazioni antidroga, ma contestato l'illegittimità di singole operazioni e singoli fatti». Il modo in cui, secondo l'avvocato, «i giudici hanno cesellato i reati «satellitari" rispetto all'associazione porta a dire che questa è una sentenza eccezionalmente complessa».

MARONI: «FIDUCIA NEL COMANDANTE DEI ROS» - «Naturalmente ho pieno rispetto e fiducia nella magistratura, ma altrettanta fiducia ho nell'operato dei carabinieri, del Ros e del suo comandante». È stato questo il commento del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, alla condanna del comandante del Ros. «Sono fermo sostenitore - ha aggiunto - del principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria. Il gen. Ganzer ha la mia fiducia». Fiducia a Ganzer è stata espressa anche dal comando generale dei carabinieri. Il comandante generale dell'Arma, Leonardo Gallitelli, «nel rispetto della sentenza, è fiducioso - si legge in un comunicato - nel favorevole esito dei prossimi gradi di giudizio e conferma la piena affidabilità del generale Giampaolo Ganzer e del Ros».



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