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Paracelso

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2012 12:57
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Cinque secoli addietro Theophrastus Paracelsus (1493-1541) insegnava i principi di una medicina a misura d’uomo. Egli, nel corso della sua vita travagliata, si occupò anche di psicologia e di malattie mentali. Trattò e spiegò gli stati di mania, il ballo di San Vito, l’epilessia e le nevrosi nel De Morbis e nei Libri Philosophiae (I, De Lunaticis).
Si occupò delle ossessioni e dei sogni nei Fragmenta Librorum Philosophiae (II, De Daemoniacis et Obsessis; III, De Somniis et Euntibus in somno; VI, De Virtute Imaginationis), dell’isteria e di psicoterapia nel De Caduco matricis. Egli fu medico dell’anima e del corpo. Insegnò ai suoi studenti che "...è la virtù che dovrà sostenere il medico fino alla morte" e cioé l’assenza di venalità e di presunzione. Non seguì affatto l’esempio dei suoi colleghi, sempre pronti ad inginocchiarsi davanti ai potenti dell’epoca, per supplicare qualche favore. Egli non si sottomise ad alcuno, coerente al suo motto: "Non sia di altri chi può esser di se stesso". Ignoranti e invidiosi dei suoi successi in medicina gli resero, veramente, la vita impossibile; lo attaccarono senza ritegno accusandolo di essere solo un fanatico millantatore. Paracelso, esasperato, aggredì la classe medica del suo tempo con estrema durezza:

Fu accusato di tutto e perseguitato. Si disse che era un mago, uno stregone, lontano da Dio, che apparteneva alla chiesa riformata e quasi tutti i suoi biografi questo scrissero di lui; ma non è vero. Scrive Antonio Miotto che "negli ultimi anni della sua vita errabonda Paracelso si sia accostato alla chiesa di Roma. ...Paracelso volle essere sepolto nella chiesa di San Sebastiano e sappiamo che il suo desiderio fu esaudito. ...Sappiamo, inoltre, che fu proprio il Vescovo di Colonia che incaricò Giovanni Huser a curare la prima edizione delle opere di Paracelso.

Egli affermò che siamo "Angeli che dormono ancora il greve sonno della carne. Se continueremo a dormire, rimarremo sordi all’appello del Signore. L’uomo deve destarsi, aprire gli occhi alla verità se non vuole correre il rischio di attraversare la vita come un bruto incosciente. E - dice Antonio Miotto - questa era la missione di Paracelso negli anni del vagabondaggio nelle zone montane, quando egli affrontò la miseria e la fame" (Ibid.).

Di seguito riporto alcuni aforismi medici tratti dagli scritti di Paracelso (F. Hartmann, Il mondo magico di Paracelso, Mediterranee, Roma 1982):

"L'ambiente fisico del paziente può avere una grande influenza sul corso della sua malattia. Se è assistito da persone che sono in simpatia con lui, sarà per lui tanto meglio che se sua moglie o chi gli è intorno desiderano la sua morte".

"Io apprezzo i medici spagirici (spagirica è detta la medicina praticata da Paracelso e spagirici i suoi seguaci, N.d.A.), perché non vanno in giro oziosamente e dandosi delle arie... ma sono pazientemente occupati giorno e notte nel loro lavoro... Non fanno chiacchiere né lodano le loro medicine...".

"La natura causa e cura le malattie, ed è quindi necessario che il medico conosca i processi della Natura, l'uomo invisibile al pari dell'uomo visibile".

"Vi è nell'uomo un duplice potere attivo: l'uno che agisce invisibilmente, o potere vitale, e l'altro che agisce visibilmente o forza meccanica. Il corpo visibile ha le sue forze naturali, e il corpo invisibile ha le sue forze naturali egualmente; i rimedi di tutte le malattie o lesioni che possono colpire la forma visibile sono contenuti nel corpo invisibile...".

"L'Anatomia del Microcosmo è duplice: 1) l'anatomia locale, che insegna la costituzione del corpo fisico, le ossa, i muscoli, i veicoli del sangue ecc.; 2) la più importante anatomia materiale, ossia l'anatomia dell'uomo interiore vivente. Quest'ultima è il più importante genere di anatomia che il medico deve conoscere... Se conosciamo l'anatomia dell'uomo interiore, conosciamo la prima materia, e possiamo vedere la natura delle sue malattie al pari dei rimedi. Ciò che vediamo con gli occhi esterni è l'ultima materia. Dividendo e sezionando il corpo esterno, non possiamo imparare nulla sull'uomo interno e distruggiamo semplicemente l'unità del tutto".

"Il ciarlatano studia le malattie negli organi colpiti, dove non trova altro che effetti già avvenuti, e non arriverà mai a una fine; perché anche se uccidesse mille persone per studiare questi effetti, rimarrebbe sempre un ignorante per quello che riguarda le cause. Il vero medico studia le cause delle malattie studiando l'uomo universale".

"Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandar via l'inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l'inverno, ma l'inverno che causa la neve".

"L'origine delle malattie è nell'uomo e non fuori di esso; ma le influenze esterne agiscono sull'intimo e fanno sviluppare le malattie... Un medico... dovrebbe conoscere l'uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna".

"Un uomo adirato non è adirato solo nella sua testa o nei suoi pugni, ma dappertutto; una persona che ama non ama solo con l'occhio, ma con tutto il suo essere; in breve, tutti gli organi del corpo, e il corpo stesso, sono solo forme-manifestazioni di stati mentali...".

"La vita che è attiva negli organi è l'anima vegetativa (l'anima animale). E' un fuoco invisibile (zolfo), che può facilmente divampare in fiamma per il potere dell'immaginazione.

"L'immaginazione può creare la fame e la sete, produrre secrezioni anormali e causare malattie...".

"...conoscono solo il cadavere dell'uomo, ma non la sua immagine viva quale è presentata dalla natura; sono divenuti falsi e innaturali, e quindi la loro arte è fondata sulle loro fantasie e sulle loro speculazioni che essi credono scienza".

"Chi vuole conoscere l'uomo deve guardarlo nel suo complesso e non come una struttura messa su alla meglio. Se trova malata una parte del corpo, deve cercare le cause che producono tale malattia e non limitarsi a trattare gli effetti esterni".

"Un medico che, sul suo paziente, non sa altro che quanto questi gli dice, conosce in realtà molto poco. Egli deve saper giudicare dalle sue apparenze esterne le sue condizioni interne. Deve saper vedere l'intimo dell'uomo esterno...".

"...hanno fatto il loro ingresso in medicina tutti quei corrotti e scellerati buffoni che vendono i loro rimedi sia che funzionino oppure no. Basta che uno sia capace di riempire di soldi la sua borsa per acquistare la fama di essere un buon medico. (...). Così si sono procurati catene e anelli d’oro, girano in vesti di seta ed esibiscono apertamente di fronte al mondo la loro vergogna, quasi fosse un onore e si addicesse perfettamente a un medico. (...). Sono ladri e assassini... Tutta la loro arte è solo un chiacchierare e borbottare".

"...il falso medico così viene dicendo a se stesso: se la cosa dovesse mettersi male - ciò che appunto accadrà - tu puoi sempre trovare una scusa, addossando su Dio o sul malato la colpa della tua cialtroneria. Intanto ti si deve pagare, vada come vada. La medicina è un’arte che va esercitata con grande coscienza e grande esperienza, nonché con grande timor di Dio; infatti chi non teme Dio uccide e ruba a più non posso; chi non ha coscienza non può neppure vergognarsi di se stesso".

Giuseppe Cosco



Paracelso: Forma italianizzata del soprannome nome latino Philippus Aureolus Theophrastus Paracelsus, attribuito al naturalista e filosofo svizzero Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim, medico e mago (Einsiedeln, Svizzera 1493 - Salisburgo 1541). Seguendo le teorie animistiche del Rinascimento, P. considera la realtà animata da un principio spirituale, che si articola in forze od arcani. Vi è perfetta corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo, e questo principio ermetico fonda la possibilità concreta di esercitare influenze benefiche sull'organismo umano attraverso l’impiego delle forze cosmiche. La medicina si basa perciò sulla teologia, la filosofia, l'astronomia e l'alchimia. Viene generalmente riconosciuto a P. un vivo interesse sperimentale nell'osservazione dei fenomeni naturali. Scrisse varie opere, tutte fatte pubblicate dai molti seguaci dopo la sua morte, come: l'Opus paramirum (1562), il Paragranum (1565) ed il Volumen paramirum (1575). Suo padre, Guglielmo Bombast di Hohenheim, era un medico discendente dell'antica e celebre famiglia Bombast detta di Hohenheim dalla sua antica residenza, conosciuta come Hohenheim, un castello presso il villaggio di Plinningen, nelle vicinanze di Stoccarda, nel Wurttemberg. Il nonno di Paracelso, Giorgio Bombast di Hohenheim, era Gran Maestro dei Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni. Guglielmo si stabili, come medico, presso Maria-Einsiedeln e, nel 1492, sposò la direttrice dell'ospedale appartenente all'abbazia del luogo. Il risultato del loro matrimonio fu Paracelso, loro unico figlio. Dopo la prematura morte della moglie, nel 1502 Guglielmo si trasferì a Villach in Carinzia, portando con sé Paracelso; rimase qui per trentadue anni ad esercitare la sua professione di medico. Non è mai stato accertato se Paracelso sia stato evirato nell'infanzia in conseguenza di un incidente o da un soldato ubriaco, come narra la leggenda, o se non sia stato evirato affatto,. È comunque certo che la barba non gli crebbe sul volto, e che il suo cranio, ancora oggi esistente, abbia piuttosto la conformazione di quello di una donna che di quello di un maschio. Nella prima giovinezza, Paracelso ricevette un’istruzione scientifica da suo padre, che gli insegnò i rudimenti dell'Alchimia, della chirurgia e della medicina. In seguito continuò gli studi sotto la guida dei monaci del convento di Sant'Andrea (nella valle di Savon) e sotto l'egida dei dotti vescovi Eberhardt Baumgartner, Mathias Scheydt di Rottgach e Mathias Schacht di Freisingen. Successivamente fu istruito dal celebre Johann Trithemius di Spanheim (Tritemio: 1462-1516), abate di San Giacomo a Wurzburg (1461-1516), uno dei maggiori adepti della Magia, dell'Alchimia e dell'Astrologia del suo tempo, venerato nel seicento, insieme ad Agrippa von Nettesheim, come uno dei maggiori luminari dell’Arte Spagirica (Alchimia Esterna). Sotto la guida di questo maestro Paracelso coltivò e mise in pratica il suo talento ed il suo amore per l’occulto. Il giovane Theophrastus assunse probabilmente in quel periodo il suo soprannome latinizzato "Paracelsus", intendendo accentuare la sua convinzione di essere superiore all’arte medica del passato. Nel 1509 andò a studiare a Vienna, sotto la guida dell’umanista svizzero Joachin de Watt (Vadianus), dove, nel 1511, ottenne il baccalaureato. In seguito Paracelso viaggiò molto: visitò la Germania, l'Italia (dove forse si laureò in medicina presso l’Università di Ferrara), la Francia, la Spagna, l'Olanda, la Danimarca, la Svezia, l’Inghilterra, la Polonia, la Russia e molte altre regioni dell’est europeo. Forse si recò anche in India, e dopo essere stato fatto prigioniero dai Tartari e portato al cospetto del Khan, ne accompagnò il figlio a Costantinopoli. È probabile che Paracelso sia rimasto presso i Tartari fra il 1513 e il 1521, perché secondo la relazione di Van Helmont, giunse a Costantinopoli in quest'ultimo anno, e là ricevette la Pietra Filosofale. La leggenda narra che l'adepto da cui Paracelso ricevette questa pietra fu un certo Solomone Trismosinus (o Pleiffer) compatriota di Paracelso. Si dice che questi fosse anche in possesso della Panacea Universale; e si afferma che sia stato visto, ancora vivo, da un viaggiatore francese, alla fine del XVII secolo. Tra il 1521 e il 1524 Paracelso viaggiò lungo le regioni danubiane e venne in Italia, al servizio di Venezia, dove lavorò come chirurgo militare nell'esercito imperiale, partecipando a molte spedizioni militari di quei tempi. Dopo avere viaggiato per dieci anni, talora esercitando la sua arte di chirurgo, altre volte insegnando o studiando Alchimia o Magia, nel 1524, a trentadue anni, tornò nuovamente in Germania, a Salisburgo, dove divenne presto famoso grazie alle sue meravigliose cure. Nel 1525 Paracelso giunse a Basilea, e nel 1527, per raccomandazione di Ecolampadio, fu nominato dal Consiglio Cittadino professore di fisica, medicina e chirurgia, ricevendone un onorario notevole. Le sue lezioni non erano come quelle dei suoi colleghi: semplici ripetizioni delle teorie di Galeno, Ippocrate e Avicenna. Paracelso insegnava le sue proprie dottrine indipendentemente dalle opinioni altrui, ottenendo il plauso dei suoi studenti e facendo inorridire i suoi ortodossi colleghi. Il 24 giugno del 1527 bruciò pubblicamente in piazza gli scritti di Galeno e di Avicenna, ripetendo le parole sacramentali: "Così ogni mala cosa si disperda nel fumo".La crescente ostilità dei medici accademici ed una lite giudiziaria costrinsero Paracelso, nel febbraio del 1528, ad abbandonare Basilea. Paracelso riprese la sua vita randagia vagabondando per il paese, come aveva fatto in gioventù, vivendo in villaggi, taverne e osterie. Numerosi discepoli lo seguirono, attratti dal desiderio di sapere o dalla brama di acquisire la sua arte e valersene a proprio profitto. Il più noto dei suoi seguaci fu Johannes Oporinus, che per tre anni lo servì come segretario, e che poi divenne professore di greco, scrittore conosciuto, libraio e stampatore a Basilea. Paracelso era decisamente reticente nel confidare i suoi segreti, anche con i propri discepoli. Oporinus, dopo aver abbandonato il proprio maestro, parlò duramente di lui, schierandosi con i suoi nemici. Ma dopo la morte di Paracelso, egli si rammaricò della propria indiscrezione, ed espresse grande venerazione per lui. Paracelso fu a Colmar nel 1528, ad Esslingen ed a Norimberga tra 1529 e il 1530. I "medici regolari" di Norimberga lo denunciarono come ciarlatano ed impostore. Per confutare le loro accuse egli chiese al Consiglio Cittadino di affidargli la cura di alcuni pazienti che erano stati dichiarati incurabili. I successi ottenuti da Paracelso non mutarono la sua fortuna, ma accrebbero le ostilità degli accademici, condannandolo a nuovi e continui vagabondaggi. Nel 1530 lo troviamo a Noerdlingen, a Monaco, a Regensburg, ad Amberg ed a Merano. Nel 1531 è a San Gallo, e nel 1535 a Zurigo. Andò poi a Maehren, a Kaernthen, a Krain ed in Ungheria, e finalmente approdò a Salisburgo dove era stato invitato dal Principe Palatino, il duca Ernst di Baviera, grande amante e studioso di Esoterismo e di Alchimia. Là Paracelso raccolse finalmente i frutti delle sue lunghe fatiche e della sua vasta fama. Ma non era destinato a godere a lungo il riposo da lui tanto meritato perché, il 24 settembre 1541, mori all'età di quarantotto anni e tre giorni in una stanzetta della locanda del "Cavallo Bianco" lungo il fiume. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero della chiesa di San Sebastiano, conformemente alla sua volontà. Il Principe Arcivescovo ordinò due solenni funerali. Sulla tomba fu eretta una piramide, al centro della quale fu posto il suo ritratto. Grava ancora un mistero sulla sua morte: molti biografi sostengano che egli morì di morte violenta, dovuta a veleno od a ferite. Nulla avvalora però questa tesi. Il cranio di Paracelso fu ripetutamente esaminato: esso presentava in realtà una frattura lungo l'osso temporale, ma non ci sono prove che facciano supporre che tale ferita gli sia stata inferta in vita. Paracelso non ebbe pace nemmeno nella tomba: fu dissepolto innumerevoli volte (sono documentati almeno sette spostamenti delle spoglie) e le sue ossa furono scompigliate e trafugate. Giovanni Huser, dottore in medicina a Grossglogau, intraprese un esame critico delle sue opere, su richiesta dell'arcivescovo principe Ernst di Colonia. Egli raccolse con gran fatica tutti gli autografi di Paracelso ed i manoscritti originali dei suoi discepoli quali poterono essere trovati, li ordinò, li revisionò e li pubblicò a Colonia in una edizione generale negli anni 1589 e 1590. Questa collezione comprende le seguenti opere (in totale sono 106): 1. De Tinctura Physica: 2. Liber Vexationum, Manoscritti; 3. Thesaurus Alchemistarum; 4. De Cementis. (Autografo); 5. Cementum super Venerem et Marte. (Autografo); 6. Das Manuale de Lapide Philosophorum e 7 Ratio extrahendi ex omnibus metallis Mercurium, Sulphur, et Cocrum. Y (Massoneria) La figura di P. è stata introdotta nel Rituale Massonico per il passaggio al grado di Compagno d’Arte, insieme a quelle di Mosé, Platone, Ermete Trismegisto e Pitagora, nel quadro posto a Settentrione del Tempio. Il Rituale stesso li definisce simboli della continuità, attraverso i tempi, della Tradizione Iniziatica.

Paracelso, le sue opere: Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim detto Philippus Aureolus Theophrastus Paracelsus, medico, alchimista, mago, astrologo e filosofo tedesco (1493-1541): v. Paracelso. Per quanto concerne la sua ricchissima produzione letteraria, Giovanni Huser, dottore in medicina a Grossglogau, intraprese un loro esame critico, a richiesta dell'arcivescovo principe Ernst di Colonia. Egli raccolse con gran fatica tutti gli autografi di P. ed i manoscritti originali dei suoi discepoli quali poterono essere trovati, li ordinò, li revisionò e li pubblicò a Colonia in una edizione generale negli anni 1589 e 1590. Questa collezione comprende le seguenti opere: · a) Opere di Medicina: l. Paramirum de Quinque Entibus Omnium Morborum. (Autografo). 2. Opus Paramirum Secundum. (Autografo). 3. Liber de Generatione Hominis. 4. Liber Paragranum. (Aufografo). 5. Liber Paragranum Secundum. (Autografo). 6. Chronica des Landes Kaernthen. 7. Defensiones und Verantwortung wegen etlicher Verung limpfung seiner Misgoenner. 8. Labyrinthus medicorum errantium. 9. Das Buch vom Tartaro, das ist vom Ursprung des Sands und Steins. 10. Epistel der Landschaft Kaernthen an Theophrastum 11. De viribus membrorum. 12. De primis tribus essentiis. 13. Vom Ursprung und Heilung der natuerlichen Pestilenz. 14. Ein Buechlein von der Pestilenz an die Stadt Sterzingen. 15. Zwei Buecher vom Ursprung und Ursach der Pest. 16. Drei andere Buecher von der Pestilenz. 17. Eltiche Collectanea de Peste (Autografo). 18. De Morbis ex Tartaro oriundis. 19. Theophrasti Epistola ad Erasmum Rotterdamum. 20. Erasmi Rotterdami Responsio. 21. Liber de Teteriis. 22. Liber quatuordecim paragraphorum. ( Autografo ). 23. Von den tartarischen Krankheiten. (Autografo). 24. Von den Krankheiten die den Menschen der Vernunft herauben. (Autografo). 25. Von Krummen und lahmen Gliedern. (Autografo). 26. Von den astralischen Krankheiten. (Autografo). 27. Vom Podagra. ( Autografo ). 28. Andere zwei Buecher vom Podagra ( Autografo ). 29. Vom Ursprung, Ursach und Heilung des Morbi Caduci und Epilepsy. 30. De Caduco matricis. 31. Von den Bergkrankheiten. 32. Theorica Schemata seu Typi. (Autografo). 33. Practicae particularis seu Curationis morborum Tartareorum. 34. Etliche Consilia Medica. 35. Etliche Fragmenta Medica. 36. De Sanitate et Aegritudine. 37. De Stercore et Aegritudinibus en hoc oreundis. (Autografo). 38. De anatomia oculorum et eorum affectionibus. (Autografo). 39. Auslegung primae sectionis Aphoris morum Hippocrates. 40. De modo phlebotomandi. 41. De urinis et pulsibus. 42. De modo pharmacandi. 43. Archidoxorum Libri X. (Autografo). 44. De Renovatione. ( Autografo ). 45. De Vita longa (in tedesco). (Autografo). 46. De Vita longa (in latino). 47. Alcuni frammenti in tedesco. 48. De praeparationibus libri duo. 49. Process den Spiritum Vitrioli zu machen. 50. De natura rerum. · b. Alchimia: 51. De Tinctura Physica. 52. Liber Vexationum. Manoscritti. 53. Thesaurus Alchemistarum. 54. De Cementis. (Autografo). 55. Cementum super Venerem et Marte. (Autografo). 56. Das Manuale de Lapide Philosophorum. 57 Ratio extrahendi ex omnibus metallis Mercurium, Sulphur, et Cocrum. · c. Scritti vari. 58. Intimatio Theophrasti. 59. De gradibus rerum naturalium. 60. Herbarius. (Autografo). 61. Von den fuenf natürlichen Dingen. (Autografo). 62. Zwei Tractate vom Terpenthin und Honig. 63. Vom Ebenholz, von Bruechen und tanus Praeparation der Mumie. 64. De virtutibus herbarum. 65. Liber Principiorum. 66. De Thermis. 67. Vom Bade Pfeffers. 68. De gradibus et compositionibus. 69. Scholia in libros de gradibus. 70. Fragmenta. (Autografo). 71. Fragmenta aliquod de re Herbaria. (Autografo). d. Storia Naturale e Filosofia: 72. Philosophia ad Athenienses (Autografo). 73. Opus anatomicum (Autografo). 74. Philosophia de generationibus et fructibus quatuor elementarum (Autografo). 75. Philosophia de generatione hominis (Autografo). 76. De meteoris (Autografo). 77. Aliud opusculum de meteoris (Autografo). 78. Liber meteorum tertius. 79. De generatio metallorum. 8O. Von den natuerlichen Waessern. · e. Magia: 81. De divinibus operibus et secretis naturae. (Autografo). 82. De sagis earumque operibus. (Autografo). 83. De Daemonicis et Obsessis. (Autografo). 84. De somniis. (Autografo). 85. De sanguine ultra mortem. (Autografo). 86. De animis hominum post mortem apparentibus. (Autografo). 87. De virtute imaginativa. (Autografo). 88. De characteribus. (Autografo). 89. De Homunculis et Monstris. (Autografo). 90. De Philosophia occulta. 91. De Imaginationibus. 92. Philosophia Paracelsi. 93. Vom Fondamente und Ursprung der Weisheit und Kuenste. 94. Fragmenta. 95. Philosophia sagax. 96. Erklaerung der ganzen Astronomie. 97 Practica in Scientiam Divinationis. (Autografo). 98. Erklaerung der natuerlichen astronomie. (Autografo). 99. Fragmenta. (Autografo). 100. Das Buch Azoth seu de ligno Vitae. 101. Archidoxos Magicae (sette libri). 102. Auslegung von 30 magischen Figuren (Autografo). 103. Prognostication zukuenftiger Geschichten auf 24 Jahre. (Autografo). 104. Vaticinium Theophrasti. 105. Verbesserte Auslegung Theophrasti. 106. Fasciculus Prognosticationum Astrologicarum. Le seguenti opere sono disponibili tradotte in italiano: l) Paramirum delle Cinque cause delle malattie. 2) Secondo libro Paramirum. 3) Libro delle generazioni dell'uomo. 4) Libro Paragranum. 5) Secondo libro Paragranum. 6) Cronaca della regione di Kaernthen. 7) Difesa e risposta relative ad alcune calunnie avanzate dai suoi nemici. 8) Il labirinto dei medici erranti. 9) Il libro del tartaro, ossia le origini delle rene e delle pietre. 10) Lettera della regione di Kaernthen a Teofrasto. 11) I poteri delle membra. 12) I tre primi elementi. 13) Cause e cura della peste comune. 14) Lettera sulla peste alla città di Stetzingen. 15) Due libri sulla causa e l'origine della peste. 16) Altri tre libri sulla peste. 17) Raccolta di note sulla peste. 18) Le malattie che provengono dal tartaro. 19) Lettera di Teofrasto ad Erasmo da Rotterdam. 20) Risposta di Erasmo da Rotterdam. 21) Libro sull'itterizia. 22) Libro dei quattordici paragrafi. 23) Le malattie tartaree. 24) Le malattie che causano la pazzia. 25) Le membra contratte e paralizzate. 26) Malattie causate dall'influenza astrale. 27) La gotta. 28) Altri due libri sulla gotta. 29) Causa, origine e cura delle malattie nervose e della epilessia. 30) Il prolasso dell'utero. 31) Malattie delle regioni montane. 32) Schemi teorici o tipi delle malattie. 33) Cura delle malattie tartariche. 34) Alcuni consigli medici. 35) Frammenti medici. 36) Salute e malattia. 37) Gli escrementi e le malattie che ne conseguono. 38) Anatomia degli occhi e loro malattie. 39) Spiegazione delle prime sezioni degli Aforismi di Ippocrate. 40) Come cavare il sangue. 41) Diagnosi per mezzo dell'orina e del polso. 42) Farmaceutica. 43) Dieci libri degli Archidossi. 44) Rinnovamento. 45) La vita lunga. 46) Idem. 47) Due libri sulle preparazioni. 48) Come fare lo spirito di vetriolo. 49) La natura delle cose. 50) Tinture curative. 51) Libro sulle vessazioni. 52) Il tesoro degli alchimisti. 53) I cementi. 54) Cemento per Venere e Marte. 55) Manuale sulla Pietra Filosofale. 56) Come estrarre il mercurio, lo zolfo e il croco da tutti i metalli. 57) Consigli di Teofrasto. 58) I gradi delle cose naturali. 59) Erbario. 60) Le cinque cose naturali. 61) Due trattati sulla trementina e sul miele. 62) Rotture dell'ebano e preparazione della mummia. 63) Le virtù delle piante. 64) Il libro dei principi. 65) Le terme. 66) I bagni di Pfeffers. 67) Gradi e composizioni. 68) Scolii sui libri dei gradi. 69) Frammenti. 70) Alcuni frammenti sulle piante. 71) Lettera filosofica agli Ateniesi. 72) Anatomia. 73) Dottrina dei prodotti e dei frutti dei quattro elementi. 74) Dottrina della generazione dell'uomo. 75) Le meteore. 76) Secondo opuscolo sulle meteore. 77) Terzo libro sulle meteore. 78) La generazione dei metalli. 79) Le terme naturali. 80) Le opere divine e i segreti della Natura. 81) Le streghe e le loro opere. 82) Gli indemoniati e gli ossessi. 83) I sogni. 84) Lo stato del sangue dopo la morte. 85) Le anime degli uomini che appaiono dopo la morte. 86) La virtù immaginativa. 87) I caratteri. 88) Gli omuncoli e i mostri. 89) La filosofia occulta. 90) Le immaginazioni. 91) La filosofia di Paracelso. 92) Fondamento e origine della sapienza e delle arti. 93) Frammenti. 94) Filosofia critica. 95) Spiegazione dell'astronomia. 96) Istruzioni pratiche nella scienza della divinazione. 97) Spiegazione dell'astronomia naturale. 98) Frammenti. 99) Il libro di Azoth o l'albero della vita. 100) L'arcidosso della magia (sette volumi). 101) Profezie per ventiquattro anni. 102) Predizioni di Teofrasto. 103) Esatta spiegazione di Teofrasto. 104) Fascicolo di predizioni astrologiche.


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