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UFO'S INTERROMPONO PARTITA DI CALCIO A FIRENZE

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2011 16:38
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01/08/2011 16:38

E’ il 27 ottobre del 1954, gli abitanti della città di Prato sono improvvisamente sconvolti da una visione che si para loro innanzi: due grossi oggetti volanti luminosi e dalla forma di sigaro, seguiti da una lunga scia bianca e vaporosa, attraversano il cielo. Ad un certo punto i due “velivoli” compiono una brusca virata di 45° e si dirigono alla volta di Firenze.
Nel tranquillo capoluogo Toscano è un giorno particolare: l’attenzione di tutta la cittadinanza è rivolta allo Stadio Artemio Franchi dove si sta disputando la partita di calcio tra la Fiorentina e la Pistoiese…Ben presto però gli occhi degli spettatori sono destinati a sollevarsi dal campo di gioco e persino il sentito derby viene bruscamente interrotto da un avvenimento tanto incomprensibile quanto sconvolgente: alle 14.20 nel cielo di Firenze appare una vera e propria squadriglia formata da oltre 20 oggetti volanti non identificati che sembrano procedere in formazione e sfrecciano ad una velocità molto elevata in direzione Nord Ovest - Sud Est, dalle Cascine verso il quartiere di Rovezzano; alcuni hanno l'aspetto di ali d'aquila, altri presentano una forma di goccia e infine chiudono la processione dei dischi piatti, bianchi e lucenti. Il contatto dura ben 15 minuti e in questo lasso di tempo la redazione de "La Nazione" viene letteralmente sommersa dalle telefonate di centinaia di cittadini terrorizzati; il capocronista Giorgio Batini, sale immediatamente sul tetto assieme ad altri colleghi e tutti hanno modo di assistere ad una visione stupefacente: uno stormo di oggetti luminosi sta sfrecciando sopra al Duomo di Firenze.
Il fenomeno più sconvolgente però è quello a cui hanno modo di assistere le migliaia di tifosi presenti alla partita: all’inizio del secondo tempo infatti l'intero stadio, calciatori compresi, alza gli occhi al cielo, persino Ferruccio Valcareggi, allenatore della Fiorentina e futuro tecnico della Nazionale, osserva la scena attonito e l'arbitro si vede costretto ad interrompere il derby. Per ben 11 minuti la squadriglia di Ufo sosta sopra l’“Artemio Franchi” eseguendo evoluzioni acrobatiche per poi sfrecciare via a zig zag.
La situazione è a dir poco incredibile: migliaia di testimonianze collettive, un'intera città con gli occhi rivolti al cielo e non è ancora tutto. Dopo l'avvistamento, infatti, per oltre mezz’ora, Firenze viene investita da una misteriosa “nevicata”: l’intera città viene ricoperta da una strana sostanza bianca lanuginosa ed appiccicosa che imbianca i tetti e che si smaterializza al contatto con le mani. Alfredo Jacopozzi, al tempo studente di ingegneria, riesce a raccogliere alcuni frammenti della sostanza in un contenitore di vetro sterilizzato e lo porta ad far analizzare presso l'Istituto di Chimica Analitica dell'Università di Firenze. Dopo aver proceduto ad analisi accurate, il direttore dell'Istituto - Prof. Giovanni Canneri - ufficialmente dichiara che “Si tratta di una materia a struttura fibrosa con notevole resistenza meccanica alla trazione e alla torsione. Sottoposta a riscaldamento, imbrunisce lasciando un residuo fusibile e trasparente. Il residuo fusibile mostra spettrograficamente di contenere prevalentemente Boro, Silicio, Calcio e Magnesio. In via puramente ipotetica, la sostanza esaminata nella scala microchimica potrebbe essere un vetro borosilicico.” Il giorno seguente è ancora il giornalista Batini a portare in istituto una notevole quantità di quella strana ragnatela, raccolta nei boschi attorno a Firenze.
Le tracce lasciate dagli Ufo vengono chiamate "Capelli d'Angelo" o "Bambagia Silicea": ne esistono oltre 270 casi documentati raccolti dal Centro Ufologico Nazionale Italiano. Alcuni biologi sostengono che si tratti di una particolare ragnatela prodotta da una specie di aracnide migratore che usa le correnti aeree; secondo altri sarebbero residui chimici delle lavorazioni tessili dispersi in atmosfera mentre per altri ancora potrebbero essere frammenti di una paglia antiradar usata dagli aerei negli anni '50.
Davvero numerose sono state le teorie relative a questo materiale lasciato dagli Ufo al loro passaggio: un funzionario dell’aeroporto fiorentino di Peretola sostiene che la teoria delle ragnatele asserendo che talvolta il vento le raccoglie e ne fa una grossa palla, poi qualche corrente ascensionale le porta in alto dove colpite dalla luce solare divengono luminosissime. Il Professor Piccardi dell’Istituto di Chimica e Fisica dell’Università di Firenze, interrogato sull’argomento, tende ad escludere che la sostanza vetrosa sia stata lasciata cadere da un aereo, mentre ipotizza che il vento possa aver trascinato e fatto cadere sulla città le emissioni di qualche vetreria. Vasco Magrini, un esperto pilota di aerei, sostiene che se un velivolo perde lana di vetro significa che sta letteralmente sfasciandosi, oppure che i membri dell’equipaggio si stanno disfacendo in volo (cosa peraltro vietatissima) di sostanze utilizzate come isolante termico; questa ipotesi sarebbe poi avallata dal fatto che in concomitanza di alcune apparizioni sarebbe stato udito dai testimoni proprio il rombo di un aereoplano.
La teoria più razionale, ma se vogliamo dissacrante, è però quella esposta dal Prof. Guglielmo Righini, responsabile dell’osservatorio di Arcetri: secondo lui infatti non si sarebbe verificato alcun avvistamento di dischi volanti bensì un semplice fenomeno di ottica atmosferica. Considerate l’ora e la posizione del sole, lo studioso sostiene che la bambagia avrebbe semplicemente dato origine a fenomeni di riflessione che la suggestione di massa avrebbe poi fatto scambiare per palloni volanti o Ufo. Nessuna di queste teorie riesce però a spiegare come una quantità così grande sia potuta cadere su un'unica città ed in un solo giorno, e tutte lasciano inoltre insoluti i misteri relativi alla provenienza della “nevicata” di materiale vetroso nonché i fenomeni di contatti notturni verificatisi in quei giorni a Firenze e nel resto della Toscana, in particolare un disco luminoso avvistato di notte da un medico fiorentino al rientro dal lavoro: questi inoltre era in auto con un amico che ha a sua volta distinto nitidamente il disco.
Nei giorni seguenti strane nevicate e avvistamenti simili si susseguono numerosi in Italia (a Perugia, Civitavecchia e Lucca) e persino all’estero.
La storia di quel 27 ottobre continua a rimanere ancora oggi ben viva nella memoria di molti testimoni: che si tratti di fenomeni atmosferici, di visioni collettive o di vera e propria attività aliena non è dato sapere…almeno a noi civili…Eh si, infatti dimenticavo quasi di dirvi che subito dopo l’apparizione degli Ufo su Firenze le campagne circostanti iniziarono ad essere oggetto di altre numerose apparizioni: quelle di alcuni misteriosi figuri che i contadini del Valdarno chiamavano semplicemente “Ispettori”, con tutta probabilità funzionari dei servizi segreti militari inviati dal Ministero a raccogliere il maggior numero d’informazioni e testimonianze possibili sull’argomento.
Un po’ strano tanto interessamento per un semplice fenomeno atmosferico non vi pare ?
L'episodio del 27 ottobre ’54, che ancora oggi nonostante le migliaia di teorie e supposizioni al riguardo, non ha ancora trovato una spiegazione definitiva, riveste un’importanza particolare poiché si tratta forse dell’unico “contatto” a memoria d’uomo che ha visto coinvolte migliaia di persone contemporaneamente ed in pieno giorno facendo traballare seriamente anche le convinzioni degli scettici più accaniti.
Indubbiamente l’avvistamento di massa fiorentino un effetto molto significativo lo ha nei confronti della gente e soprattutto della stampa che da quel momento in poi inizia a trattare senza alcun timore la tematica degli Ufo diffondendo testimonianze e rapporti relativi all’attività aliena che solo poco tempo prima sarebbe stato impensabile rendere di dominio pubblico.
Uno dei primi segnali in tal senso è rappresentato dalla lettera scritta dal Professor Malvezzi e pubblicata sulle pagine de “La Nazione”: lo studioso riporta un ricordo personale risalente al 1942, periodo in cui a nessuno passava lontanamente per la testa di parlare di Ufo, quando avrebbe notato una grande palla verde e quindi oggetto sigariforme, concludendo che le apparizioni saltuarie e isolate di luci cui aveva assistito in passato non erano neanche lontanamente comparabili alle piogge di meteore che aveva avuto modo di osservare anni prima.
Il quotidiano nei giorni successivi riporta anche notizie di fenomeni simili avvenuti all'estero:
a Losanna in Svizzera, ad esempio, alcuni agenti della gendarmeria avevano raccolto ed analizzato i frammenti di un disco volante che si era letteralmente sgretolato davanti ai loro occhi; i Vigili del Fuoco di Asmara avevano avvistato un oggetto splendente di forma rotonda mentre un “sigaro volante” era atterrato in un'azienda agricola vicino a Tripoli ed il titolare prima di venire colpito da una violenta scarica elettrica aveva scorto all'interno sei esseri, dall'aspetto assolutamente umano, in tuta gialla.
Il 27 ottobre del 1954 a Firenze è accaduta effettivamente una cosa molto importante: ha iniziato a crollare il muro di omertà attorno agli avvistamenti.




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L'ARTICOLO SULLA RIVISTA "FOCUS"






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SERVIZIO DI VOYAGER SU QUESTO CASO


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