------------------ELIMINATO L'IMPOSSIBILE,CIO' CHE RESTA,PER IMPROBABILE CHE SIA,DEVE ESSERE LA VERITA'!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Dal Canada all’Indonesia, l’ISIS si espande e si isola dall’Islam moderato

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2014 13:42
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 82.807
Post: 55.757
Registrato il: 08/11/2008
Sesso: Maschile
AMMINISTRATORE UNICO
27/10/2014 13:41

Gli attentati avvenuti in Canada pochi giorni orsono non fanno che confermare la capacità di proselitismo dei gruppi terroristici d’ispirazione islamica. Immediatamente si è parlato di ISIS come a suo tempo si parlò di Al Qaida e qualcuno è portato a pensare che un “gran capo” ordini e coordini le varie situazioni che si manifestano nel mondo. Tuttavia, anche se ispirati e incoraggiati dai successi territoriali delle due organizzazioni, altri gruppi sono nati e operano con i precursori come in una sorta di franchising dal Maghreb alla lontana Indonesia.

L’ISIS nacque in Iraq grazie ad Abu Mussab Al Zarqawi gia’ seguace di Osama Bin Laden e poi in rottura con Al Qaida fino ad esserne pubblicamente sconfessato. Alla morte del fondatore, avvenuta grazie a bombardamenti americani nel 2006, divenne capo dell’organizzazione un certo Abu Omar Al Baghdadi, a sua volta eliminato nel 2010. Fu da quel momento che la guida politica e spirituale (sic!) fu presa dall’attuale Abu Bakr Al Baghdadi che, pur continuando la lotta dei predecessori in Iraq, estese l’attività del gruppo anche in Siria. I nemici rimasero gli stessi, e cioè i fedeli sciiti e gli occidentali, ma il nome del gruppo cambiò da Al Qaida in Iraq (AQI) in Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (levante=Sham). Nel frattempo, Al Qaida aveva dato vita a una cellula prettamente siriana chiamata Jubat Al Nusra. L’obiettivo di quest’ultima era ed è la caduta del dittatore siriano per realizzare uno stato terrorista come lo fu l’Afganistan dei talebani. L’ISIS, invece, ha manifestato obiettivi più ampi e cioè un unico stato islamico che unisca i sunniti di Siria e Iraq come punto di partenza per un’unità politica mussulmana che copra tutti i Paesi islamici.

Dato questo quadro, molti osservatori furono stupiti quando gli aerei americani, oltre ad attaccare i militanti dell’ISIS, si misero a bombardare anche un gruppo apparentemente insignificante guidato da un ex seguace di Osama, tale Al Fadhli. Questo gruppo, chiamatosi Khorasan, sembrerebbe essere stato costituito proprio da Al Qaida per tentare una rappacificazione tra Al Nusra e l’ISIS stesso e ricucire così una frattura sempre più marcata da attacchi e assassini reciproci.

Mentre in Siria e Iraq queste e altre organizzazioni islamiche si battono tutte contro Assad e tra di loro, immediatamente fuori dall’area, sono nate una marea di altre organizzazioni terroriste, alcune delle quali fanno, o almeno facevano, riferimento ancora ad Al Qaida mentre altre hanno gia’ dichiarato la loro fedeltà al nuovo Califfo dello Stato Islamico.

Nel 2009, nella penisola arabica, era nata l’AQAP (Al Qaida nella Penisola Arabica) guidato da un ex segretario personale di Osama e da altri reduci dall’Afghanistan. La loro azione copre varie zone della penisola dopo che una banda operante nello Yemen si è unita con quella saudita. E’ loro la rivendicazione di un tentativo, fortunatamente non riuscito, di fare esplodere un aereo di linea americano diretto a Detroit Invece sono riusciti a compiere attentati ad ambasciate ed effettuare rapimenti di occidentali. Appena iniziate le ultime proteste nello Yemen quest’organizzazione ha dato vita a un nuovo gruppo guerrigliero chiamato Ansar Al Sharia che agisce solo localmente.

Anche nel Maghreb sia Al Qaida che ISIS han fatto proseliti: il vecchio Gruppo Salafita per la Preghiera e il Combattimento, nato durante la guerra civile algerina, si è trasformato nel 2007 in Al Qaida nel Maghreb Islamico e grazie a traffici di armi, droga e altri materiali illeciti e ai pizzi imposti alle attività economiche di tutta la regione è riuscito a estendersi fino a coprire anche tutto il Sahel. Nonostante attacchi mirati che hanno eliminato uno per volta i suoi capi, quest’organizzazione è ancora attiva e, abbandonata Al Qaida, ha dichiarato la propria fedeltà allo Stato Islamico. Ha cambiato quindi ancora il proprio nome e oggi si autodefinisce Jund Al Khilafah (Soldati del Califfato) e, per affermarsi pubblicamente, ha ripreso con un video la decapitazione da loro effettuata del turista francese Hervé Gourdel .

Nel 2012, in Mali sono nati tre movimenti: il Movimento per il Tawhid, il Jihad nell’Africa occidentale e Ansar Al Din, tutti e tre attivi seppur con alterne fortune.

Più a sud è ormai tristemente famoso il nigeriano Boko Haram, che, tra l’altro, ha rapito 200 giovani studentesse la cui liberazione sembra concordata con il governo, anche se non è chiaro in cambio di che cosa. Tale organizzazione esiste gia’ dal 2002 e ha dichiarato la sua intenzione di imporre la sharia, nella sua versione più integralista, in tutta la Nigeria. Sembrerebbe che il gruppo abbia fatto presa anche tra le popolazioni islamiche di Camerun e Niger.

Anche in Somalia opera un gruppo jihadista che s’ispira ad Al Qaida: Al Shabab. Questi terroristi, che inizialmente erano riusciti a estendere il proprio controllo su una gran parte del Paese, hanno subito però numerose sconfitte per opera dei soldati inviati dall’Unione Africana e oggi è costretto a limitarsi ad azioni territorialmente limitate.

Senza dimenticarci della riconfermata forza dei talebani in Afghanistan (e nel Waziristan pakistano) che obbliga qualunque governo sieda a Kabul a ipotizzare accordi con loro, non si può dimenticare la creazione di bande terroriste nell’estremo oriente ove, fin dal ’93, prese vita Jemah Islamyah subito nota per attentati in località turistiche con decine di morti. Nato in Malesia ma diffuso in Indonesia, Tailandia, Filippine e perfino Singapore, questo gruppo è ancora formalmente legato ad Al Qaida, come fossero in franchising. La zona ove sembrano riscuotere maggiori consensi sembra essere la provincia di Aceh in Indonesia.

In Egitto, invece, il locale Bayt Al Maqqdis ha giurato fedeltà allo Stato Islamico. La Libia, infine, fa caso a sé e vede una mistura difficilmente distinguibile tra lotte tribali, reduci di Gheddafi e gruppi islamisti che si combattono tutti l’uno contro l’altro e rappresentano, per procura non dichiarata, le rivalità tra sauditi, qatarini e turchi (più altri loro informali alleati).

Il numero, quindi, di queste organizzazioni è grande e la loro presenza ramificata, ma sarebbe un grave errore pensare che esse rappresentino lo spirito e i desideri della maggioranza delle popolazioni musulmane nel mondo. La gran parte di queste ultime percepisce i gruppi terroristi come fanatici estranei alla tradizione e alla vita dell’islam e non s’identifica con quanto esse fanno. Tutto il mondo dei credenti islamici è in una fase di storica evoluzione che porta verso una sempre maggiore secolarizzazione della loro vita quotidiana e la radicalizzazione del comportamento fanatico di alcuni è frutto di un disorientamento culturale tipico di ogni cultura soggetta a grandi cambiamenti. E’ la paura della perdita di una passata identità che spinge alcuni di loro all’estremismo criminale contro chi è vissuto come “traditore” o come “causa”.

A questo punto, la cosa peggiore che noi potremmo fare è proprio considerare ogni erba un fascio e identificare i terroristi con tutto l’islam contrapponendo loro una religione, la nostra, ipoteticamente “più pacifica”.

Con un atteggiamento di questo genere, anche senza volerlo, finiremmo coll’imporre noi una differenza che si sta invece assottigliando e ricacceremmo la stragrande maggioranza di pacifici musulmani verso l’identificazione con i terroristi. Si finirebbe così col fare il gioco di questi ultimi e cioè trasformare puri atti criminali compiuti da esaltati in una contrapposizione tra fedi diverse, giustificando così quelle azioni come momenti di una “guerra santa “.

Per saperne di più: italian.ruvr.ru/2014_10_23/Dal-Canada-all-Indonesia-l-ISIS-si-espande-e-si-isola-dall-Islam-modera...
[Modificato da (richard) 27/10/2014 13:42]

ELIMINATO L'IMPOSSIBILE,CIO' CHE RESTA,PER IMPROBABILE CHE SIA,DEVE ESSERE LA VERITA'!

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
NUOVA DISCUSSIONE
 | 
RISPONDI

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Copyright 2008-2021 UFO LINEA DIRETTA Ogni riproduzione totale o parziale alla grafica e ai contenuti esclusivi di questo sito sarà punita a norma di legge. Parte del materiale di UFO LINEA DIRETTA è stato scelto fra il materiale di ufologia disponibile gratuitamente sul web; ogni foto e marchio è dei rispettivi autori. Se ritenete che la nostra azione abbia infranto qualche diritto di copyright siete pregati di comunicarcerlo: provvederemo a rimuovere il materiale. Questo forum non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro). L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.