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Fermare una crisi nucleare.

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2013 15:38
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15/04/2013 15:37


Una crisi nucleare involontaria non puo' essere esclusa, anche perche' le macchine e le procedure di controllo non potranno mai essere perfette.


Malgrado tutta la possibile buona volonta', uno stato puo' fallire nel realizzare la vera sicurezza del proprio apparato di controllo delle armi nucleari, anche perche' tutto e' pensato per poter lanciare un attacco anche dopo aver subito un bombardamento atomico, oppure un pesante sabotaggio o un'intrusione nei sistemi di comando e controllo.

Una rappresaglia nucleare e' impossibile se il sistema militare puo' essere interrotto dopo che il fatidico bottone e' stato schiacciato, cosi' le sequenze di lancio tendono a privilegiare l'irreversibilita' del processo di attacco atomico una volta iniziato.

Negli anni si sono susseguiti allarmi contro il rischio dell'errore apocalittico, e storie su falsi allarmi passati che stavano per scatenare un conflitto devastante sono disponibili su Internet.

Nel timore che gli avversari riescano ad azzerare i comandi militari con un'azione imprevedbile, rendendo impossibile la propria risposta devastante, almeno Russia ed Usa avrebbero delegato alle macchine una qualche forma di gestione di una rappresaglia nucleare.


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Chi e' abituato a riparare computer e sviluppare software stara' sudando freddo, visto che i prodotti informatici moderni sbagliano, si impiantano e fraintendono che e' un piacere, figuriamoci sistemi pensati molto tempo addietro.

In futuro una crisi nucleare potrebbe cominciare per l'attivarsi di procedure automatiche di lancio nucleare, e un governo disperato correrebbe a cercare qualsiasi metodo di interruzione della struttura prima di attivare una catastrofe apocalittica.

In questi attimi occorrera' tenere presenti alcuni fattori, tra cui che solo chi e' esterno alla realizzazione dei sistemi automatici incriminati ed al mondo militare riuscira' ad inventare un nuovo modo di bloccare il meccanismo impazzito, perche' chi vi lavora costantemente ha inevitabilmente adagiato la sua mente su processi, logiche e conseguenze che gli rendono difficile uscire dai consueti ragionamenti.

Una serie di procedure di lancio nucleare involontario possono essere bloccate se il governo che possiede il sistema impazzito vi si dedica con impegni, congedando dall'operazione di disinnesco personalita' incapaci che hanno un ruolo solo per giochi politici e che, per natura della loro stessa incompetenza, tenderebbero solo a soffocare iniziative efficaci e violazioni degli standard per mantenere i protocolli operativi.

Le fasi di attivazione di un sistema bellico atomico vanno suddivise per blocchi o fasi, suddividendole per ordine di tempo oppure per tipo di automatismo in funzione, onde facilitare l'individuazione di un punto debole ragionando fuori dagli schemi.

L'uso involontario di armi nucleari e' una massima emergenza, che attirerebbe danni incredibile per le rappresaglie contro il proprio paese, e per superare questo pericolo occorre dare ordine ai propri subalterni di non rispettare alcuno standard classico se questi frena o impedisce un tentativo utile di arrestare il conto alla rovescia.

Strategie vincenti per paralizzare un conto alla rovescia indesiderato sono possibili attivando dentro o in parallelo all'elaboratore impazzito delle partenze di Linux dentro un emulatore virtuale, lanciando un intero sistema operativo dentro un altro per scavalcarne le misure di sicurezza oppure editarne i file, cosi' da spostare avanti di mille anni l'appuntamento con l'apocalisse atomica.

Il mondo e' pieno di strategie e modi di pensare non convenzionale, anche nelle tecnologie elettroniche, frugare Internet e' meglio che disperarsi senza tentare nulla.

Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato.
(Albert Einstein)



Articolo del webmaster del portale Ogigia: ogigia.altervista.org .
[Modificato da (richard) 15/04/2013 15:38]

ELIMINATO L'IMPOSSIBILE,CIO' CHE RESTA,PER IMPROBABILE CHE SIA,DEVE ESSERE LA VERITA'!

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