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la leggendaria Base "Dulce"

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2013 22:41
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BASE DULCE



La Base Dulce è un'ipotetica installazione militare situata nel sottosuolo di Dulce (New Mexico) (USA).
Questa base è molto presente nelle teorie del complotto riguardanti la coospirazione aliena e in molte leggende urbane, secondo gli ufologi oltre a delle operazioni militari sotto copertura si effettuerebbero esperimenti su cavie umane, si studierebbero nuovi tipi di velivoli e nuove innovazioni (stealth, microonde, fotocellule, laser).
Attualmente l'esistenza di questa base è solo oggetto di dibattito, non sono presenti né foto, né video a prova degli ufologi. Assieme all'Area 51 è entrata nell'immaginario collettivo, ma più specificatamente nell'ambito ufologico e complottista, poiché non ci sono prove considerevoli della sua esistenza. Secondo Paul Bennewitz, la base di Dulce è collegata attraverso un tunnel a Los Alamos, da quest'altra base s'inarcherebbero altri tunnel, collegando così numerose installazioni segrete per gestire meglio questi complessi sotterranei.


Cooperazione USAF-Alieni

Secondo gli ufologi questa base sotterranea fungerebbe da guscio, per nascondere una cooperazione tra l'esercito statunitense e alcune razze aliene. Non è raro sentire i locali di città vicine alla base che oggetti volanti non identificati appaiono nei cieli come se ci fosse un aeroporto. Le mutilazioni misteriose dei capi di bestiame sono molto attive nei ranch vicini a questa base, non a caso da anni gli ufologi si stanno interessando sempre più a questo caso. Con la nascita di un presunto progetto della CIA, Aquarios, questa base avrebbe assunto molti scienziati, ufologi, esobiologi e ingegneri.
Sarebbe in atto una cooperazione militari-alieni, da cui gli Stati Uniti ne ricaverebbero un proficuo vantaggio nei confronti del restante Mondo Occidentale in campo tecnologico e medico. Secondo i progenitori di queste teorie, tra cui Paul Bennewitz; nel 1966 a Dulce, sarebbe stato stipulato un patto tra i generali dell'USAF e dei contingenti alieni, il presunto patto è denominato Plato Act. Prove superflue e cadevoli a favore di questo patto sarebbero l'aumento [ben documentato] dei casi di mutilazione di animali nel New Mexico, e le presunte Abduction in territorio statunitense. Gli Stati Uniti avrebbero concesso queste azioni per ottenere in cambio armi avveniristiche e cure per malattie a tutt'oggi senza misure profilattiche efficaci.
Gli ufologi sostengono apertamente che le tecnologie laser e Stealth sarebbero frutto di questa cooperazione tra umani e alieni, ma entrano in questa lista anche il transistor, Armi a microonde, Armi al plasma e Armi a particelle, avanzamento sugli studi dell'Antimateria e dell'Antigravità, virus quali SARS e HIV, studi superficiali sulla propulsione gravitazionale e sull'uso di varchi temporali.

Paul Bennewitz

Ma chi era Paul Bennewitz e perché era tanto importante per l'Intelligence? La singolare storia di Bennewitz, un ingegnere elettronico di Albuquerque, inizia nel 1979 quando ha modo di avvistare e filmare strane luci nel cielo nei pressi della base aerea Kirkland di Manzano, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
In quel periodo Bennewitz, che era membro dell'APRO, investigava su un caso di rapimento da parte di alieni riguardante una donna di nome Myrna Hansen, la quale sosteneva di aver avvistato, assieme al figlioletto, un UFO mentre stava guidando su una strada rurale nei pressi di Cimarron, New Mexico. Coadiuvato dal noto psichiatra e
ufologo Leo Sprinkle, Bennewitz sottopose a ipnosi regressiva la Hansen, che raccontò un storia allucinante: non solo in quell'occasione aveva avvistato diversi UFO, ma era stata anche rapita, assieme al figlioletto, dagli alieni e quindi condotta in una base segreta sotterranea. All'interno della base aveva assistito, oltre che alla mutilazione e al dissanguamento di capi di bestiame bovino, all'agghiacciante visione di contenitori con all'interno parti di corpi umani galleggianti in un liquido. Secondo la Hansen, gli alieni, prima di rilasciarli, avevano inserito nel suo corpo e in
quello del figlio degli impianti capaci di controllare le loro menti a distanza. Convinto che tale episodio fosse in qualche modo collegato alle strane luci da lui avvistate sulla base di Manzano, Bennewitz cominciò a filmarle ricavandone diversi metri di pellicola. Riuscì anche a registrare e decodificare, con un programma informatico di sua invenzione, dei misteriosi segnali elettronici provenienti, a suo parere, dalle navicelle aliene. Su tali esperienze
Bennewitz scrisse una lunga relazione che denominò "Progetto Beta".
L'APRO non prese molto sul serio la sua storia, Bennewitz decise allora di rivolgersi all'USAF, che invece si mostrò molto interessata al suo materiale. Infatti, in un documento USAF declassificato si legge che i film e i nastri magnetici che Bennewitz presentò al personale della base Kirkland alla fine del 1980 furono analizzati dal sergente Richard Doty e da Jerry Miller, un ex consulente del progetto Blue Book. Le conclusioni furono che le immagini mostravano effettivamente degli oggetti volanti non identificati, ma che non era possibile dire se costituivano una minaccia per la sicurezza della base. Solo nel 1982 l'APRO decise di indagare sulle affermazioni di Bennewitz, affidando il caso a uno dei suoi direttori, William Moore. Bennewitz riferì a Moore le conclusioni a cui era pervenuto
intercettando i segnali extraterrestri. Dalle trasmissioni si evinceva un drammatico scenario; due tipi di razze extraterrestri avevano invaso gli Stati Uniti: i benevoli "Bianchi" e gli ostili "Grigi". Questi ultimi erano responsabili delle mutilazioni di bestiame e dei rapimenti di esseri umani. I Grigi avevano inoltre stipulato un accordo con il governo USA, accordo che aveva consentito loro di costruire una base segreta sotterranea sotto la riserva
indiana degli Apache Jicarilla nei pressi di Dulce, New Mexico. Gli alieni, però, erano sul punto di rompere il trattato.
Bennewitz, sempre più atterrito dalle sue scoperte, cercava disperatamente di avvertire le autorità (deputati e senatori, scienziati, militari e ufologi come John Lear e Linda Howe) del pericolo imminente. Nel frattempo William Moore era stato avvicinato dal sergente Richard Doty, il quale gli aveva rivelato come a partire dal 1980 e per quasi tre anni, gli agenti di varie agenzie governative avevano messo in atto una campagna di disinformazione ai
danni di Paul Bennewitz, allo scopo di confonderlo e screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica. Doty si servì inoltre di Moore per propinare al povero Bennewitz ogni sorta di materiale fasullo confezionato ad arte dall'AFOSI. Lo stato mentale di Bennewitz finì col deteriorarsi progressivamente: dormiva pochissimo, si barricava in casa armato fino ai denti e aveva allucinazioni di alieni intenti a far esperimenti su di lui. Di lì a poco Bennewitz venne ricoverato
in un ospedale psichiatrico a causa di un forte esaurimento nervoso.
Nel 1989, in occasione di un convegno del MUFON, Moore confessò alla platea di ufologi di aver preso parte alla campagna di disinformazione che aveva portato al collasso psichico il povero Bennewitz. Disse di non aver idea del perché l'AFOSI avesse orchestrato tutto ciò e che poteva fare solo delle ipotesi. La prima è che Bennewitz fosse stato scelto, a caso, dai servizi di intelligence come cavia per un esperimento di disinformazione applicata al mondo reale. Oppure, che il governo, preoccupato di quello che Bennewitz stava scoprendo alla base di Manzano, avesse
deciso di confonderlo a tal punto da fargli perdere interesse per la cosa e anche di renderlo assolutamente non credibile, qualunque altra informazione divulgasse. L'ultima ipotesi paventata da Moore è che i servizi segreti abbiano voluto infliggere una punizione esemplare a Bennewitz, allo scopo di scoraggiare chiunque avesse voluto in
futuro ficcare il naso nei pressi di una installazione militare.
Moore cercò maldestramente di giustificarsi, affermando di essere stato al gioco delle agenzie governative al solo scopo di guadagnarsi la loro fiducia e di ottenere quindi informazioni classificate sugli UFO. A quanto pare però il governo aveva colto due piccioni con una fava, perché anche Moore, come Bennewitz, uscì ingloriosamente dalla
scena ufologica, abbandonando il salone del convegno tra i fischi e le urla di disapprovazione.

Qui le dichiarazioni di Jason Bishop

"Base di Dulce"
L’ufologo conosciuto negli Usa con lo pseudonimo di ‘Jason Bishop’, socio di Ufo Contact Newsline di Los Angeles, ha pubblicato il libro ‘The Dulce Base’ che contiene le descrizioni e le dichiarazioni di persone che hanno lavorato alla base. Vi sono descritte: la struttura dell’installazione,i tipi di uniformi e le mostrine del personale, le procedure di sicurezza, l'amministrazione, i nomi dei membri-chiave del Consiglio d’Amministrazione (che sono anche ufficiali del governo). Vi sono molte informazioni curiose, come il fatto che gli alloggi degli alieni si troverebbero al quinto livello. E poi ancora: "Il livello 6 viene chiamato ‘La sala degli Incubi’. Qui ci sono i laboratori genetici. Questi i racconti di chi vi lavora e che ha assistito a strani esperimenti: " Ho visto ‘umani’ con più di due gambe che sembravano per metà umani e per metà polipi, umani-rettili, e creature ricoperte da uno strato di pelliccia , con arti umani e sembrano piangere come dei bambini … Vi sono pesci, foche, uccelli e topi che possono a malapena essere definiti tali. Diverse gabbie e contenitori di umanoidi alati, creature grottesche simili a pipistrelli… ma alte da 1 a 2 metri". "Il livello 7 è il peggiore: file e file, migliaia di umani e di ibridi umanoidi congelati. Anche qui vi sono contenitori per la conservazione degli embrioni nei loro diversi stadi di sviluppo. Vedevo spesso umani rinchiusi in gabbie, di solito drogati o intontiti, ma che a volte urlavano implorando aiuto. Ci veniva detto che erano dei malati mentali senza speranza impiegati in esperimenti con farmaci molto rischiosi per tentare di curare le loro menti. Ci venne ordinato di non parlare mai con loro. All’inizio ci credemmo ". "Ma alla fine del 1978 un gruppo di lavoratori scoprì la verità". E questo dette vita alla "guerra di Dulce". Questa sembra essere una conferma dell’incidente narrato da John Lear (noto rivelatore, si vada a questo link ) che parlò di una ‘lite ai Laboratori Dulce’ durante la quale 66 dei nostri furono uccisi". Stando al Nevada Aerial Research (NAR) il vertici al comando della base hanno dei problemi legati allo stato morale delle truppe "Delta" impiegate nell' installazione, abbastanza comune a Dulce, ma raro in altri rami dell’esercito: capita che i soldati cedano all’emozione e scoppino a piangere e a lamentarsi in maniera incontrollata. Quando ciò accade il soldato viene fatto sparire immediatamente e destinato ad altre unità. "Se un soldato dei Delta ritarda il rientro a Dulce anche solo di poche ore, gli vengono sguinzagliati addosso dei ‘'cacciatori di fuorilegge' ". (fonte: George C. Andrews ‘ETS amici ed ostili’)




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I segreti di Dulce

Le storie di Thomas Castello e John Metas... una carneficina fra militari, guardie giurate e alieni? Possibile che nelle installazioni siano custoditi oggetti volanti non convenzionali?
Le prime notizie inerenti una base sotterranea nella riserva degli indiani Apache Jicarilla vennero alla luce attorno al 1980, quando il fisico Paul Bennewitz riportò la notizia dello schianto di un'astronave atomica alle pendici del Monte Archuleta in una lettera ai senatori di Washington Pete Domenici e Paul Gilman. Nel suo rapporto, denominato Project Beta, Bennewitz affermò non solo che alcuni alieni umanoidi possedevano una base nei pressi di Archuleta Mesa, ma di aver anche stabilito con loro una comunicazione diretta tramite computer. Non riteneva gli alieni degni di fiducia, e divenne paranoico nei confronti del governo e degli ET, dato il problema abductions, di cui era al corrente.
Ad una conferenza del MUFON di Las Vegas nel 1989, Bill Moore accusò Bennewitz di aver diffuso disinformazione per conto dell'intelligence, e dichiarò che tutta la storia di Dulce era inesistente. Comunque, testimonianze di Walter Baumgartner e dell'agente di polizia Gabe Valdez indicano altrimenti: avevano visto immagini di alieni, con cui Paul era entrato in contatto. Parte della struttura delle frasi era sgrammaticata. Chi inviava notizie false al computer di Paul? E a quale scopo?



Il racconto di Ann West
Poi entrò in scena Thomas Castello, nato a Glen Ellan, Illinois, il 23 Aprile 1941. La storia di Castello è stata resa nota dalla sua amica personale Ann West, giacché di Thomas non si sa più nulla dal 1991. Unito dalla passione per le auto d'epoca, con un esperto restautore, Ed West, trascorrevano lunghe ore a parlare di tutto, anche di dischi volanti, sinché Ed lo introdusse nel gruppo di ricerca denominato "The Organization". Nel 1961 Castello era in Aeronautica militare, di stanza a Nellis, Nevada, con autorizzazione top secret. Fu poi trasferito in Virginia, dove lavorò per la prima volta in una base sotterranea, specializzandosi in telecamere di sicurezza a circuito chiuso. Lasciata quella struttura, la sua autorizzazione fu elevata al grado TS-IV. Nel frattempo divenne molto amico della figlia di West, Ann, protagonista anni addietro di un drammatico incontro ravvicinato, i cui ricordi e sogni la turbavano ancora.
Tom la introdusse negli ambienti della Organization, ed avviò con lei un meticoloso lavoro di ricerca, raccogliendo tutto il materiale possibile sugli UFO. Era il 1971. Congedatosi dall'Aeronautica, Castello iniziò a lavorare per la Rand Corporation come tecnico della sicurezza, con un'autorizzazione top secret di livello ULTRA-3. Nel 1977, Tom venne trasferito a Santa Fe, New Mexico dove, con un grado di sicurezza elevato ad ULTRA-7, prestò servizio nel dipartimento fotografico di una struttura sotterranea militare, fornita di avanzatissime attrezzature. Era addetto al controllo, allineamento e calibro di tutte le videocamere. Doveva girare armato e, in taluni casi straordinari, scortava alcune persone in certe aree della struttura, nota come Base Dulce. Si congedò con il grado di Maggiore.
Nel 1979 Ann incontrò di nuovo Tom. Qualcosa lo preoccupava. Avrebbe voluto parlargliene, ma non poteva. Le mise allora in tasca un pezzo di carta ripiegato, pregandola di non mostrarlo a nessuno. Più tardi, Ann aprì il foglio: sopra c'era disegnato lo schizzo di un alieno, con la testa grande, grandi occhi neri, calvo e senza naso; ed un triangolo capovolto e il nome Dulce. Lo gettò via, spaventata. Aveva già visto il triangolo sul berretto paramilitare da lavoro di Tom: era un triangolo nero rovesciato su sfondo arancio scuro, con su delle barre orizzontali dorate che lo dividevano in tre settori. Era il simbolo della base di Dulce. Voleva dire che c'erano degli alieni a Dulce?

Scontro a fuoco nel tunnel
Nel Dicembre 1979 Tom riferì ad Ann di aver lasciato il lavoro da qualche mese, in seguito ad un terribile incidente tra le guardie private della sicurezza, armate con flash guns [ ] ed un gruppo militare dotato di mitragliatori.Nel tunnel morirono quasi tutti e lui si domandava quale storia avrebbe inventato il Governo per coprire quelle morti. Ci pensarono i media, nel Febbraio 1980, parlando di una sommossa in una prigione nei pressi di Los Alamos, con numerose vittime fra i detenuti. Era quello il cover-up? Tom capì di essersi cacciato in un vespaio. Entrò nella base attraverso un canale di ventilazione, prese le foto e alcuni documenti, li pose in una scatola, che interrò. Raggiunta la sua auto trovò ad attenderlo la sicurezza. Lo lasciarono andare ma, da quel momento, divenne un fuggitivo, e l'OSI e la CIA avrebbero a lungo tormentato Ann per avere sue notizie.
I due amici si sarebbero incontrati nuovamente nel 1982. Le disse di aver vagato per gli USA, in fuga, e che il Governo aveva concluso un patto con una nazione aliena e che gli extraterrestri erano sulla Terra da innumerevoli secoli. Le mostrò dei fogli di carta degli alieni e dei documenti tradotti. Cose terrorizzanti. La moglie ed il figlio erano prigionieri in una base sotterranea, e aveva bisogno di riporre i documenti di Dulce che provavano la cospirazione aliena. Seppellirono la scatola in un luogo sicuro, ma con il tempo Ann non fu più in grado di ritrovarlo. Frottole? Fantascienza? Molti addotti hanno raccontato di essere stati portati in basi simili. Certo, prove a sostegno del racconto di Ann non ce ne sono. In ogni caso Tom non è il solo insider ad aver parlato di Dulce. Ne ho conosciuti altri tre. Uno di loro è un fisico nucleare, mio buon amico.

La Sala degli Incubi
L'installazione di Dulce si estende per sette livelli sotterranei, gestita dal D.O.E. (Dipartimento dell'Energia) è connessa ai laboratori di Los Alamos. Al primo livello ci sono garage, macchine di manutenzione, laboratori fotografici, giardini idroponici, alloggi per il personale, una cappella, stanze per i visitatori, una cucina e il garage per i veicoli della sicurezza. Ogni livello dispone di carrelli per trasporti interni. Il livello 6 ospita la famosa "Sala degli Incubi", l'arsenale della sicurezza, quello militare, ed un generatore di 200 metri di diametro, con un dispositivo bi-livello di impulsi elettromagnetici per la creazione di cloni umani.

Le "visite guidate" di John Metas
Laureato in farmacologia all'università del Michigan, John Metas ha lavorato alla UCLA (University of California, Los Angeles), nel programma di ricerca sul cancro, poi ha aperto una rete TV pay-per-view a Las Vegas. Nel Luglio 1992 ideava il progetto per un documentario sugli UFO.
Primo incidente: nel Settembre dell'82 Metas ricevette una telefonata da un amico di affari dell'FBI, tale Callahan, che lo invitava ad un meeting della "Company" (i servizi USA usano spesso questo termine, N.d.R.). Al suo arrivo, John venne accolto da un certo "Tom" (Castello?), che lo accompagnò in una stanza con un monitor, dove lo attendevano tre uomini. Dopo aver mangiato, John si addormentò. Al suo risveglio si accorse che l'orologio era fermo, era un Missing Time. Qualche tempo dopo si sottopose a regressione ipnotica e ricordò cose incredibili. Dopo essersi addormentato, nella stanza erano entrate 13 persone, tutti alieni di tipo Nordico, con indosso tute verdi. Poi menzionò i numeri 18, 800 e 2003. L'ultima cifra potrebbe riferirsi ad un anno.
Secondo incidente: a John Metas viene proposto un altro incontro, il 18 Settembre 1992. Accetta. Segue con la sua macchina un certo Vincent, con cui sale su un grande aereo da trasporto. I vetri sono oscurati. John rifiuta di mangiare, e Vincent, cui gli altri si rivolgono chiamandolo colonnello, gli dice che si stanno recando in Arizona. Atterrati, guidano un'auto per circa due miglia e arrivano ad una struttura. Entrano in un ascensore, a cui accedono grazie ad una carta magnetica di riconoscimento, e vanno verso il basso. Sbucano in una base sotterranea e si dirigono in una stanza dove una ventina di uomini con camici bianchi e blu stanno lavorando attorno ad un oggetto metallico coperto per metà. Vincent lo accompagna in una stanza adiacente e gli dice di guardare nel monitor, dove scorrono immagini di sezioni di vari velivoli metallici. Viene portato in un altro ascensore, controllato da un pulsante nero sul pavimento, ed escono in un vasto cortile, al cui centro si trova uno strano velivolo, più grande di un Jumbo Jet 747. Vincent estrae un oggetto sottile simile ad una penna e dice "Siamo pronti": in quel momento John sente un suono tremendo, un rombo, che echeggia in tutto il cortile. In un battito di ciglia il velivolo sparisce, per riapparire nel cielo, dove inizia una serie di manovre circolari, saettando da una parte all'altra, e ritornare in un baleno e silenziosamente nella posizione iniziale. John Metas è sconvolto. Nessuno risponde alle sue domande. Gli mostrano altre diapositive di strane creature, laboratori e velivoli. Più tardi, in aereo, lo trasferiscono alla base Luke. Da lì guida fino alla Mesa, e qualche minuto dopo lo incontro all'hotel Holiday Inn.
Analisi: John Metas dice la verità. Ricorda moltissimi dettagli, non gli è stato imposto il silenzio sugli avvenimenti, non ha firmato alcun patto di segretezza. Potrebbe essere stato scelto proprio lui perché proprietario di un canale TV e qualcuno ha interesse a rendere nota la vicenda. Seguiranno altri incontri. È certo che John Metas ha volato approssimativamente per 22 miglia aeree ad est, ed è stato trasferito in una struttura all'interno dei confini del campo test di Yuma, a sud di Blyth e a nord di Yuma. Tutte le sue descrizioni indicavano una struttura militare. Dal campo di Yuma alla Luke ci sono circa 15-17 minuti di volo, e questo avvalorerebbe le stime di John.
Conclusione: dopo un'altra esperienza, in una struttura di ricerca sotterranea della base di Wright-Patterson, Metas cessava ogni contatto con noi.
Pensava ancora di realizzare un programma sugli UFO, ma non è mai andato in onda, e ho ragione di ritenere che qualcuno lo abbia dissuaso. Da allora ho parlato con altri ex militari che avevano lavorato in strutture sotterranee. Tutti mi hanno confermato che vi si accede mediante ascensori controllati con carte magnetiche. Non posso esprimere alcun parere personale su Tom Castello, John Metas e gli altri insiders, ma le basi sotterranee esistono e sono molto più numerose di quanto la gente possa immaginare.
Le altre installazioni
Una delle prime strutture sotterranee americane fu costruita a Raven Rock, Pennsylvania. I militari la chiamano Sito R, o Sezione D. Venne ricavata da un costone roccioso di pietra verde, un tipo di granito fra i più resistenti. La costruzione ebbe inizio nel 1950, e gli ingegneri completarono una serie di tunnel profondi come un palazzo di tre piani nel 1953. Il complesso giace a 200 metri sotto Raven Rock, e vi si accede tramite quattro portali. La montagna dispone di tutto il necessario per sopravvivere a una catastrofe: macchinari, refettori, palestra, tute chimiche, guardia medica, barbiere, servizi legali, una cappella, aree per i fumatori. Possiede sei generatori da 1000 kilowatt, e 35 miglia di cavo su 180 pali telefonici. Essendo vecchia, probabilmente non regge il confronto con le città sotterranee più recenti. Come, ad esempio, quella di Mount Weather in Virginia. Ci sono voluti anni per completarla, ma ora più che un'installazione di emergenza sembra una vera città, con appartamenti, strade, dormitori, caffetterie e ospedali, purificatori d'acqua, centrali elettriche e uffici, un lago sotterraneo con acqua fresca proveniente da sorgenti sotterranee. E automobili a batteria.




I bunkers/rifugio.

Nel 1992 i giornali riferirono che il Governo aveva speso 14 milioni di dollari in bunker rifugio nel West Virginia, mantenendoli per più di 30 anni, ad uso dei membri del Congresso in caso di conflitto nucleare. Il rifugio Capitol fu costruito a White Sulphur Springs, a 250 miglia da Washington, con ambienti vivibili e lavorativi per 800 persone, sale separate per meetings per la Camera e il Senato. Dal 1958 era divenuta segretissima. Pochissimi uomini politici ne erano a conoscenza. Un'altra sarebbe in costruzione vicino Oakville Grade, nella contea di Napa, California, destinata al Governo, per comunicazioni dirette con il satellite, il Programma Continuità del Governo (COG) in caso di attacco nucleare o altri disastri, e luoghi di comunicazione sicura con il mondo esterno. Ne escono ed entrano elicotteri neri.
Esistono altri siti, non adibiti a rifugi. Lo Yucca Mountain Site Characterization Project fu inaugurato nel Novembre 1993: da qui sarebbero partite 14 miglia di tunnels, trivellati direttamente sotto la Yucca Mountain, per circa 70 acri di superficie e strutture sotterranee. Gli scettici che si domandano "dove finisce tutta la terra scavata via?" sappiano che dal 1972 esistono metodi di trivellazione a reattori nucleari inventate a Los Alamos, che consentono scavi "a fusione" a profondità impensabili, fino a 30.000 metri. L'energia nucleare non è solo requisito delle macchine Subterrene: un simposio del 1986 ha proposto la costruzione di una Subselene, un macchinario simile alla Subterrene adibita allo scavo di tunnels e gallerie al di sotto della superficie lunare, per trasporti ad alta velocità. Thomas parlò di un'autostrada sotterranea che attraversa l'America, costituita da macchine, camion e autobus condotti da motori elettrici, per evitare l'accumulo di fumi di scarico [ ]. Ha menzionato anche un altro tipo di trasporto per merci e passeggeri, tramite una rete chiamata Sistema Sub Globale, con check points all'entrata di ogni Stato. Ci sono treni che vengono sparati a velocità incredibile in particolari tunnels a vuoto pneumatico. Thomas ha elaborato uno scenario fantascientifico, o basato sulla realtà?
La propulsione elettromagnetica
Gli ingegneri Robert Salter e Frank P. Davidson del MIT (Massachussets Institute of Tecnology) hanno discusso del sistema Planetran, per il trasporto sotterraneo ultrarapido. Il Planetran sarebbe basato sulla propulsione elettromagnetica a levitazione, per il trasporto di passeggeri attraverso l'America in meno di un'ora.
Gli scettici si contrappongono all'idea di tunnel di 100 miglia che colleghino un'area operativa militare ad un'altra, eppure gli ingegneri civili ne hanno progettato una rete che attraverserebbe l'intera nazione. Ma gli scettici mancano di immaginazione. Per alcuni di loro, noi non avremmo mai raggiunto la Luna, e certamente non tramite i razzi. Non credono alle visite degli alieni, ed è molto più difficile per loro accettare l'idea che gli ET sono presenti sul nostro pianeta da tanto tempo. Non possiamo provare l'esistenza degli alieni o della loro tecnologia in basi sotterranee segrete costruite dal Governo, ma sempre più numerosi addotti dicono di essere stati portati in queste basi, e alcuni di loro hanno descritto cose che sappiamo esistere davvero in basi sotterranee militari. Forse un giorno il mistero delle strutture sotterranee verrà svelato, ma nel frattempo la magia e il mistero di questi luoghi oscuri continua.


L'articolo è uno stralcio dal libro "Alien Magic" di Bill Hamilton, per gentile concessione del suo autore.
[Modificato da (richard) 11/01/2013 22:41]

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