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Chi erano gli angeli?

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2012 21:46
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In uno dei testi sacri più antichi che conosciamo, il Libro di Enoch, passo del Libro di Noè, si fa un esplicito riferimento agli Angeli che "hanno trasgredito alla parola del Signore, la legge del cielo". "Ed ecco che hanno commesso peccato - continua l'antico testo ebraico - e violato il comandamento, si sono uniti con donne e commesso peccato con loro; e hanno preso moglie tra loro, e da loro generato prole...E sulla Terra daranno vita a giganti, non dello spirito ma della carne. Questi saranno una grande piaga... e la Terra sarà lavata da tutta la corruzione... e sulla Terra verrà la distruzione". Tale racconto, che prelude al diluvio universale, trova conferma anche nei famosi ritrovamenti dei rotoli del Mar Morto, avvenuti nel 1947 in Giordania. L'epoca in cui dovrebbero essere stati compilati questi testi si aggira attorno al I secolo d.C. e riferiscono di fatti accaduti moltissimi secoli prima. Una ulteriore conferma emerge dal Libro della Genesi 6:2 "dopo che gli uomini si erano moltiplicati sulla Terra (in conseguenza forse della rivoluzione dovuta all'agricoltura) i Figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle, ed essi presero per mogli quelle che si scelsero tra tutte". Il dato di estremo interesse è che mentre la tradizione giudeo-cristiana ci ha tramandato, e ci tramanda tuttora, che gli Angeli sono di natura prettamente spirituale, e quindi incorporei e privi di sostanza, nonchè incapaci di immacolata concezione, in questi testi, dalla comprovata autenticità, si narra esplicitamente di Angeli in grado di procreare con donne mortali. Anzi, dall'unione carnale di queste creature celesti con femmine della specie umana è stata generata una stirpe di esseri giganti, mostruosi e terribili, alla quale fu posta fine tramite il diluvio universale. Altro che esseri incorporei cacciati dal paradiso dall'Arcangelo Gabriele quindi. All'epoca di Iared, padre di Enoc, la narrazione parla della caduta dal cielo di ben 200 Angeli, definiti anche Vigilanti, scesi sulla vetta del monte Hermon (estremo nord della Palestina) e nel testo ne vengono addirittura fatti alcuni nomi, tra cui Semeyaza capo dei Vigilanti. "I giganti nati dall'unione dei Vigilanti con le donne consumarono tutto quello che avevano prodotto gli uomini, poi terminate queste risorse cominciarono a mangiare gli stessi uomini e peccarono contro gli animali e bevvero il loro sangue..." Tali creature mostruose, pertanto, uccisero e mangiarono uomini e animali. Secondo l'antica scrittura un Vigilante di nome Azazel "insegnò agli uomini a fare spade, e coltelli, e scudi, e corazze, e fece conoscere loro i metalli e l'arte di lavorarli", indicando che gli Angeli furono i primi a iniziare l'umanità all'uso dei metalli. Azazel "insegnò anche agli uomini a fare braccialetti e ornamenti, e a usare l'antimonio", un metallo bianco e fragile impiegato nelle arti e nella medicina, mentre alle donne insegnò "l'arte di abbellire le palpebre, e l'uso di ogni pietra costosa e di tintura colorante", segno che prima di allora la cosmesi e l'uso dei gioielli era sconosciuto. L'Angelo Azazel viene anche accusato di aver insegnato alle donne il piacere sessuale e la promiscuità, comportamento visto come empio dai narratori ebraici. Altri Vigilanti vengono accusati di aver istruito i mortali in campi più scientifici, introducendoli alla conoscenza delle nuvole, della meteorologia, e dei "segni della Terra" e dell'Astronomia. A Semeyaza viene attribuito l'insegnamento "degli incantamenti e del taglio delle radici", riferito alle arti magiche. Peneum, altro Vigilante, insegnò agli umani "l'amaro e il dolce" in riferimento all'uso delle erbe e spezie nelle vivande, istru“ anche sull'uso "di inchiostro e carta", sottintendendo che i Vigilanti introdussero le prime forme di scrittura. Inquietante è la descrizione dell'operato del Vigilante Kasdeya, che avrebbe mostrato "ai figli degli uomini tutti i colpi malvagi degli spiriti e dei demoni, e i colpi del feto nel grembo, affinchè cada". Questi versetti sollevano una questione fondamentale: perchè degli Angeli del cielo avrebbero dovuto possedere una conoscenza in simili campi? Che bisogno avrebbero avuto di saper lavorare metalli, usare incantesimi, scrivere, abbellire il corpo, usare l'antimonio e essere pratici di aborti? Nessuna di queste competenze rientra tra quelle che ci si aspetterebbe in un Messaggero celeste. Ma allora di cosa si tratta se non sono dei veri Angeli? Chi erano questi Vigilanti? La rivelazione di pratiche e conoscenze prima ignote potrebbe allora essere l'azione di una razza molto progredita che trasmette parte dei suoi segreti a una cultura meno evoluta che si sta ancora sforzando di comprendere i principi fondamentali della vita? Forse. Per espiare la loro colpa di corruttori dell'umanità, contravvenendo ai dettami di Dio, gli Angeli vengono costretti ad assistere allo sterminio dei loro figli, i giganti, poi vengono relegati in una sorta di prigione celeste, un "abisso di fiamme". Semeyaza, reo tra l'altro di aver rivelato alla bellissima mortale Ishtahar il nome di Dio in cambio del piacere carnale, rimarrà legato e sospeso per l'eternità tra cielo e terra, a testa in giù, nella costellazione di Orione. S.M.



I Giganti



Secondo la tradizione mitologica greca, esistevano in un tempo molto antico, i giganti, figli degli dei. Uno di questi, Prometeo, aveva donato il fuoco agli uomini, che non lo conoscevano. Tavolette cuneiformi babilonesi affermano che la conoscenza fu trasmessa all'uomo, in tempi molto antichi, da alcuni giganti sfuggiti al diluvio universale. Anche le leggende celtiche, di quella strana ed eterogenea civiltà che visse nel nord Europa, parlano di un'epoca delle origini, in cui il mondo era abitato da esseri bellissimi, di dimensioni gigantesche e con grandi poteri magici. In tutto il mondo, nel patrimonio di miti, leggende e religioni, ritroviamo ricorrente l'allusione a una razza di giganti portatrice di poteri e di conoscenze fino ad allora ignote agli uomini. Altrettanto ricorrenti sono i concreti resti archeologici di strutture di enormi dimensioni, composte da blocchi in pietra di 200 tonnellate e più, spesso trasportati sul luogo da cave distanti molti km. Per gli storici cosiddetti ÒortodossiÓ il mito, pur se comune, è frutto della reazione della fantasia popolare all'ignoto, le grandi costruzioni, sempre secondo questa categoria di studiosi, sono state realizzate da uomini normalissimi, con tecniche da individuare. Nella Cina del sud e in Africa orientale, furono effettuate negli anni '60 due scoperte piuttosto pertinenti a questo argomento ed in stridente contrasto con le teorie "ortodosse". Furono esumati i resti fossili di due umanoidi, denominati gigantopiteco e megantropo, di dimensioni veramente impressionanti: alti 5 metri e con un peso stimato, da vivi, di 500 Kg! Allora i giganti ci sono stati realmente sulla terra...

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