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SULL'ELEMENTO 115

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2012 17:58
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20/02/2012 17:55

QUELLO CHE SI DOVREBBE SAPERE SULL'ELEMENTO 115



di Francesco Casadei, CUN Taranto



L'elemento 115 di Bob Lazar NON E' quello che potrebbe essere sintetizzato presumibilmente tra poco tempo nei grandi laboratori di ricerca internazionale. In realtà è un suo isotopo "esotico" incredibilmente molto più pesante, ed è presumibile che non verrà sintetizzato sulla Terra per parecchi anni ancora.

Son passati più di dieci anni da quando Bob Lazar raccontò la sua incredibile storia. Agli scettici, questa poteva sembrava null'altro che un ben confezionato pezzo di finction, completo di tutti gli ingredienti necessari per apparire "scientificamente" fondato. E' in effetti non so perché nessuno lo abbia ancora fatto ma la storia di Lazar, senza neanche modificare troppe cose, potrebbe essere facilmente tradotta in un eccellente film. La trama tra l'altro non avrebbe bisogno nemmeno di appartenere al genere della fantascienza, ma potrebbe benissimo rientrare nel novero di quei film con sfondo scientificamente altamente credibile, imperniati sulla vicenda di un cittadino-scienziato coinvolto senza averlo chiesto nelle attività dei laboratori supersegreti di una grande potenza. Il pezzo forte del film avrebbe potuto essere lo sconcerto che questa persona avrebbe provato nello scoprire che il mondo è effettivamente molto diverso da come lui lo aveva sempre creduto, e che perciò per tutta la vita fino a quel momento lui era stato vittima di un colossale raggiro come d'altronde il resto del mondo, tra cui noi. Certo che con un regista molto bravo sarebbe stato un successone. E poi, ve la immaginate la scena dove il protagonista si trova per la prima volta davanti ad una macchina non fabbricata da esseri umani? Vi immaginate il suo genuino stupore e la sua incredibile eccitazione nel poter esaminare da vicino una cosa fatta da mani non umane, per essere usata da mani non umane, da una cultura che non è la nostra, e che magari è completamente diversa dalla nostra, anche mettendo da parte l'enorme divario scientifico e tecnologico? E che dire poi della scena di quella in cui assiste al test di volo? Chi di noi non sarebbe disposto a tutto pur di trovarsi in una situazione simile?

Bene, da quando Lazar andò al pubblico sono accadute molte cose e molte di quelle informazioni che lui aveva rilasciato in televisione si sono andate rivelate corrette. Ad esempio nel 1994 è stato pubblicato sulla rivista scientifica "Classical and Quantum Gravity" un lavoro dal titolo "The Warp Drive: Hyper-fast Travel Within General Relativity". In questo lavoro il Dr. Miguel Alcubierre descriveva con grande rigore scientifico il metodo che teoricamente avrebbe consentito ad un'astronave di spostarsi tra le stelle a velocità incredibili al punto che persino i fotoni avrebbero potuto considerarsi al pari delle lumache. Il tutto veniva giustificato nell'ambito dello stesso formalismo della teoria della relatività generale di Einstein.

In pratica il trucco consisteva nel creare una bolla di spazio-tempo curvo intorno ad un'astronave, ma non mi soffermerò sui dettagli perché questa è un'altra storia, che merito uno spazio a sé. Faccio soltanto notare che da allora molta altra gente ha lavorato sulla stessa questione, e che di questo argomento si parla da parecchio tempo ormai anche su alcuni siti Internet della NASA. La cosa, infine è andata agli occhi del grande pubblico con il numero di Gennaio 2000 (simbolico, no?) della rivista Scientific American, a cui è seguita la produzione italiana sul numero di Marzo 2000 di Le Scienze. Molti non hanno mancato di osservare, anche ovviamente sulla rivista che avete in mano, che il principio di propulsione basato sulla bolla spazio-temporale confermava in pratica cose che Lazar aveva già detto prima di Alcubierre e aveva anche illustrato a colori sul suo sito Internet. Allo stesso tempo, meraviglia delle meraviglie, sullo stesso numero di Gennaio di Scientific American, e quindi anche sul numero di Marzo di Le Scienze in Italia, compariva l'articolo sull'Isola di Stabilità che è stata finalmente trovata nel "mare" degli elementi transuranici. E il pensiero di tutti è andato di nuovo a Lazar, che aveva anche dichiarato che il combustibile del fantascientifoco reattore nucleare che forniva una quantità enorme di energia al disco volante alieno allo studio del quale lui lavorava, l'oramai leggendario elemento 115, era un transuranico stabile. Ci siamo tutti chiesti: possibile che sia stato solo un caso la contemporanea comparsa di questi due articoli proprio sul numero di Gennaio 2000 di Scientific American che proprio per la sua data di pubblicazione rivestiva in un certo senso il carattere "simbolico" di apertura di una nuova era? Non ci è dato, purtroppo, di conoscere la risposta a questa domanda. Tuttavia sento che è importante in questa fase far conoscere qual è la situazione reale per quel che riguarda questo "santo Graal" degli ufologi. Dal tempo in cui Lazar fece le sue rivelazioni, l'attenzione degli ufologi veniva frequentemente rivolta ai progressi fatti dai vari laboratori mondiali come Berkeley, Darmstadt e Dubna nel campo della sintesi degli elementi oltre l'uranio. Dopo la notizia della sintesi dell'elemento 114 nel Dicembre 1999 a Dubna, oramai si pensava vicino il momento in cui sarebbe stata annunciata la sintesi del 115, e confermata definitivamente la sostanza delle affermazioni di Lazar. Ritengo tuttavia che nella realtà le cose potrebbero non andare esattamente così. Permettetemi un momento di darvi alcune informazioni di base prima di entrare nel vivo dell'argomento. Quello che distingue un elemento da un altro nella tavola periodica è praticamente il numero dei protoni contenuti nel nucleo: così l'idrogeno è il primo di tutti (1 solo protone), mentre l'uranio si trova al posto 92 (92 protoni).

Elementi con oltre 92 protoni non si trovano sulla Terra e devono essere prodotti artificialmente. Poiché questi elementi stanno sulla tavola periodica dopo l'uranio, si chiamano tutti...transuranici. Oltre ai protoni, nei nuclei degli atomi ci sono anche i neutroni, ma mentre i protoni sono carichi elettricamente, i neutroni non lo sono; sono appunto...neutri.



COSA È UN ISOTOPO?

Prendiamo un atomo di Carbonio. Questo ha sempre 6 protoni, e in genere ha anche 6 neutroni; ma non sempre ha 6 neutroni. C'è una piccola percentuale di atomi di carbonio che hanno meno di 6 neutroni o più di 6 neutroni. I più conosciuti sono quelli che hanno 7 oppure 8 neutroni. Sotto ogni punto di vista questi sono sempre atomi di carbonio esattamente come gli altri. Possono formare anche loro l'anidride carbonica, il metano o qualunque altro composto di questo elemento; soltanto sono un poco più pesanti perché hanno 1 o 2 protoni in più. Ma in ogni caso occupano sempre il posto numero 6 della tavola periodica (perché il posto dipende solo dal numero dei protoni). I fisici dicono che tutti gli atomi che occupano lo stesso posto nella tavola periodica si chiamano isotopi (e infatti in greco isotopo significa stesso posto). In particolare il carbonio con 6 neutroni si chiama carbonio 12, metre gli atoòi di carbonio con sette e otto neutroni si cjiamano rispettivamente carbonio 13 e carbonio 14. I numeri 12,13,14 sono evidentemente la somma dei protini più i neutroni. Come si può vedere abbiamo definito in poche parole cos'è un isotopo, senza usare troppi termini tecnici; spero che i lettori me ne saranno grati.

Ultime note: mentre come detto le proprietà chimiche sono le stesse per tutti gli isotopi di uno stesso elemento,così non è per le proprietà nucleari: ad esempio, il carbonio 12 è stabile, mentre il carbonio 14 è radiottivo, cioè instabile! Nella tavola periodica questo è un fatto abbastanza comune. Il variare del numero dei neutroni,(non importa se in più o in meno) può dare luogo ad isotopi instabili o a isotopi radiottivi. E inoltre l'affermazione che faccio qui sotto è molto importante per capire l'enormità di quelloche dirò nel seguito a proposito del 115 di Lazar: in genere gli isotopi di un certo elemento sono pochi e si differenziano solo per pochissimi neutroni in più o in meno che in genere si posssono contare sulla punta delle dita. Se sapete un po' di Inglese e volete entrare nel mondo degli elemnti, e sapere un mucchio di cose interranti non solo sulla loro stabilità e su tutti i loro isotopi , ma anche sulla loro storia, su che aspetto ha, etc, vi consiglio di andare a vedere il sito: http//www.webelements.com/webelements/scholar/index.html.



L'ISOLA DI STABILITÀ

Allora veniamo al punto: Cos'è questa storia dell'isola di stabilità di cui si parla su Scientific American? Diciamo subito che fino ad ora non è stato sintetizzato sulla Terra un solo atomo, dico uno solo, di un elemento transuranico che sia stabile. Gelo tra l'Uditorio... ma allora ? niente paura:

Oganessian e colleghi (gli autori dell'articolo pubblicato su Le Scienze) sono sicuri di avere trovato l'Isola di Stabilità perché hanno ottenuto un isotopo dell'elemento 114 dalla vita lunghissima...ben 30 secondi. Ma allora se vive solo 30 secondi non è stabile! E' infatti io che avevo detto? Dovete sapere che, teoricamente, l'isotopo stabile del 114, quello che da parecchie decine di anni faceva immaginare ai fisici che ci fosse l'Isola di stabilità, a un totale di 298 tra protoni e neutroni. Quindi il suo nucleo contiene 114 protoni e 184 neutroni. Oganessian e colleghi hanno sintetizzato soltanto l'isotopo 289, quindi l'isotopo che ha 9 neutroni in meno di quanto sarebbe necessario. Questo, come già detto, ha una vita media di circa 30 secondi. La cosa grossa è che un isotopo del 114 con 2 neutroni in meno, il 287, anch'esso sintetizzato a Dubna, aveva vita media di 5 secondi, mentre il 285 (4 neutroni in meno), che era stato sintetizzato nel 1999 negli esperimenti di Nivov, Gregorich e colleghi a Berkeley (www.ibl.gov/Science-Articles/ Archive/elements-116-118.html ) aveva una vita media di soli 0,58 millisecondi [Phys. Rev. Lett. 83, 1104 (1999)]. 4 neutroni in più avevano allora fatto aumentare la vita media dell'elemento 114 di più di 10.000 volte! E mancano ancora altri 9 neutroni!

Si presuppone pertanto che aumentando i neutroni la vita media si allunghi a dismisura fino ad ottenere la totale stabilità. Un fatto analogo e forse ancora più spettacolare nei numeri è accaduto anche per l'elemento 112. Questi risultati hanno convinto tutti che: la stabilità è a portata di mano, ma a patto di riuscire infilare più neutroni in quei benedetti nuclei.

(Ricordatevi questa affermazione perché è molto importante nel seguito). Pertanto l'isotopo 298 dell'elemento 114 sarà stabile con certezza quasi assoluta.

Perdonatemi se vi sto a riempire la testa di numeri e paroloni, tuttavia ho scoperto che nell'Ufologia è molto importante conoscere un po' di Fisica. Nel mio caso addirittura, dopo aver avuto un incontro ravvicinato del 1° tipo con un UFO qualche anno fa, è d'obbligo cercare d'applicare la Fisica per spiegare cose che so con certezza che esisitono, per averle viste. Magari sbaglierò e la nostra fisica è ancora lontanissima anche dai concetti più semplici utilizzati dagli ET, tuttavia io credo che noi abbiamo già le conoscenze di base per capire molte cose, e perciò quello che vorrei sinceramente è stimolare una discussione che porit a ridurre le molte zone in ombra.

Ho avuto in questi anni dopo l'IR 1 molte interazioni con varie persone sull'argomento, e devo dire che i più scettici sono stati i non scienziati. In effetti gli scettici più accaniti erano le persone con meno conoscenze scientifiche, quelle per intenderci, che per credere a qualche cosa hanno bisogna che glielo dica il Prof. Zichichi alla televisione.

Mi piacerebbe parlare un giorno di quello che si può ipotizzare oggi sul principio della propulsione degli UFO partendo dalla fisica conosciuta, per far vedere a tutti in maniera scioccante che perfino George Adamski sapeva particolari intorno alla propulsione di un disco volante che in realtà non avrebbe dovuto sapere, sia per via della sua personale cultura di base, sia per il periodo storici in cui viveva.



L'ELEMENTO 115 STABILE

Dopo aver letto la notizia della sintesi dell'isotopo 289 dell'elemento 114, mi sono subito detto: allora l'elemento 115 stabile dovrebbe essere all'incirca l'isotopo 300 o 301 (cioè un protone più 1 o 2 neutroni in più dell'isotopo 298 teoricamente stabile del 114). Possibile che arrivati a questo punto la materia atomica consenta una "svolta" così straordinaria, sempre secondo quanto diceva Lazar? Forse siamo vicini ad un salto gigantesco della nostra fisica? Stiamo per sintetizzare l'elemento fondamentale per avere il volo interstellare? Mi è venuta subito la curiosità di vedere il suo sito (www.boblazar.com) quale isotopo del 115 usavano gli ET. E qui ho avuto la sorpresa: non era riportato l'isotopo. Guardate la tabella più sotto, che riporta gli stessi dati forniti da Lazar: la voce "peso atomico" che è quella importante per avere un'idea abbastanza precisa dell'isotopo, semplicemente non c'è. Dopo un primo attimo di smarrimento ho notato tuttavia che venivano dati gli elementi per calcolarlo, nelle voci densità e volume atomico.

(*) il 115 non è ancora stato ufficialmente sintetizzato: la data indicata da Lazar si riferisce alla scoperta di questo elemento durante la retroingegnerizzazione del reattore nucleare di un disco volante.

Senza che vi stia a fare tutti i conti si può da questi dati calcolare il peso dell'atomo 115 di Lazar in termini di unità di massa atomica, e cioè di neutroni e protoni contenuti. Il risultato non è 300 o giù di lì, ma...420!!! Che vuol dire questo? Che il nucleo peso l'equivalente di ben 120 neutroni in più di quanto ci si aspetterebbe.

Non vorrei per ora stare a commentare o fare dietrologie sul significato di questo punto. Mi interessa tuttavia stimolare delle discussioni: perciò mi limiterò a mettere luce soltanto alcuni punti rilevanti che sicuramente sono utili per ogni discussione successiva.

Prima di tutto: Lazar si è sbagliato?

La mia opinione è no. Il peso atomico è un dato molto importante ed è sicuramente uno dei primi numeri che sono stati calcolati. Lui è sicuramente a conoscenza del fatto che questo isotopo del 115 è assolutamente esotico.

Allora perché non lo ha voluto riportare espressamente nella tabella, anche se ha dato lo stesso i parametri per calcolarlo?

Non lo so, ma di certo questo è stato fatto deliberatamente.

Ma perché è così eccezionale il fatto che questo sia l'isotopo 420 dell'elemento 115?

Per capirlo tenete presenti le due affermazione che ho fatto prima:

- in genere gli isotopi di un certo elemento sono pochi e si differenziano solo per pochissimi neutroni in più o in meno, che si possono contare sulla punta delle dita.

- la stabilità è a portata di mano, ma a patto di riuscire infilare più neutroni in quei benedetti nucle.

Bene, la prima mette in evidenza che la nostra esperienza accumulata nell'arco del ventesimo secolo con tutti gli elementi finora conosciuti, non contiene in alcuna maniera evidenza di isotopi con un numero enorme di neutroni, e quindi rende rivoluzionarie, se sono vere, queste dichiarazioni di Lazar nel campo della fisica atomica. La seconda mette in evidenza il fatto che noi già abbiamo oggi difficoltà a creare nuclei transuranici con un numero normale di neutroni (perché questi nuclei vengono ottenuti facendo urtare e fondere assieme due nuclei più leggeri, che in proporzione hanno però meno neutroni di quelli pesanti: il risultato è perciò che siamo sempre a corto di neutroni). Quindi riuscire ad ottenere un nucleo con addirittura 120 neutroni in più del normale è aldilà delle possibilità attuali. Probabilmente questi esperimenti di sintesi dovrebbero essere fatti vicino a una sorgente brillante di neutroni, per poter migliorare le cose. In ogni caso, 120 neutroni in più sono tanti e la conclusione è una sola: che siamo ancora veramente molto lonatni dal poter sintetizzare quel tipo di nucleo.

E' plausibile che esista un nucleo simile?

Perché no?

Ed e' plausibile che questo nucleo abbia le proprietà descritte da Lazar?

Perché no? E se fosse un plasma di quark e gluoni stabile? (spero che vi riuscirò a parlare in seguito di questo nuovo stato della materia). In questo caso potrebbe, sotto forte eccitazione nucleare, emettere per emissione stimolata un fascio molto intensa di mesoni carichi con la carica del quanto della forza nucleare forte? Fascio che costituirebbe a tutti gli effetti l'onda della cosidetta "gravità A" di cui parla Lazar? (non si dimentichi che Lazar nella sua parentesi lavorativa a contatto con i dischi volanti aveva lavorato proprio al laboratori mesoni).

Visto che il 115 stabile di Lazar è l'isotopo 420, potrebbe allora accadere che il più normale isotopo 300 (cioè quello che potrebbe essere sintetizzato da qui a poco tempo) NON SIA STABILE?

Certo, potrebbe anche accadere che l'isotopo 300 o 301 dell'elemento 115 NON SIA STABILE! Con gravi conseguenze sull'Ufologia. Tutti superficialmente direbbero che il 115 di Lazar non è stabile e che lui è stato quindi un impostore. Per tale motivo ritengo sia molto importante prendere coscienza di questo fatto dell'isotopo 420.

E cosa accadrebbe invece se anche l'isotopo 300 o 301 del 115 fosse stabile?

Nulla; almeno in un primo momento non accadrebbe nulla. Tutti direbbero che le affermazioni di Lazar sono state confermate definitivamente, anche se da quello che avete letto più sopra capite subito che non sarebbe la verità. I problemi salterebbero fuori dopo molto tempo, una volta sintetizzata una quantità significativa di questo isotopo, quando si scoprirebbe che non ha nessuna delle proprietà attribuitegli da Lazar. Anche in questo caso sarebbe un grosso colpo per l'Ufologia se si arrivasse impreparati a questo momento.

In realtà si capisce adesso che l'affermazione più forte del nostro Bob non è assolutamente, come tutti credono, la stabilità del banale isotopo 300 o 301 dell'elemento 115. Alla luce di quanto abbiamo infatti visto in questo articolo, lui non ha proprio detto nulla relativamente a questo isotopo 300 o 301. Lui ha sempre e soltanto parlato dell'isotopo 420 anche se non lo ha fatto capire mai chiaramente. Pertanto si può dire che la sua affermazione più forte (e pertanto la sua predizione da verificare) è la seguente:

"Possono esistere transuranici stabili con un numero enorme di neutroni nel nuclueo. Ad esempio può esistere l'isotopo 420, stabile, dell'elemento 115."

In conclusione ora sappiamo che il 115 di Lazar non è l'isotopo che tutti credono, e che potrebbe essere sintetizzato tra poco tempo. In realtà è un oggetto molto più sofisticato, e per comprederne le proprietà in termini di fisica terrestre sono ancora necessari parecchi anni.


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20/02/2012 17:58


ELEMENTO 115: NUOVE CONFERME ALLE RIVELAZIONI DI LAZAR?





di Enrico Baccarini

24/02/2005

Affascinando i media su suoi presunti coinvolgimenti, all'interno di
strutture governative segrete, inerenti studi di retroingegneria su
velivoli di origine aliena. Fin da subito le affermazioni diffuse da
questo sedicente fisico, a tutt'oggi non è stato infatti ancora possibile
confermare la sua laurea in tale disciplina, scioccarono sia il mondo
ufologico quanto quello dei mass media americani.

Tali dichiarazioni portarono davanti al grande pubblico, forse per la
prima volta concretamente, la prova e la possibilità della reale esistenza
di velivoli alieni all'interno di installazioni militari americane ovvero
di studi correlati di retroingegneria finalizzati alla comprensione e
all'utilizzo delle tecnologie derivate. Affermazioni che, ormai da diversi
decenni, circolavano già nell'ambiente ufologico ma che non sembravano
possedere ancora quella base di concretezza che Lazar sembrò attribuirgli.
A differenza di altri rivelatori le affermazioni rilasciate da Lazar non
sembrarono infatti essere prive di quei fondamenti logici e scientifici
che altri prima di lui avevano dimostrato di non possedere.

Lo stesso Lazar si era infatti addentrato, in numerose occasioni, in
aspetti tecnico-scientifici che solo esperti o profondi cultori del
settore avrebbero potuto esporre e commentare senza problemi di sorta.
Vennero allo stesso tempo chiamate in causa diverse agenzie governative
americane, nonché diversi autorità della fisica, di cui il più noto fu
quell'Edward Teller padre della bomba H recentemente scomparso. Presunte
minacce di morte e alcuni attentati portarono Lazar a rendere ancor più di
pubblico dominio le proprie affermazioni, cercando in tal modo di
costruire una sorta di immagine pubblica che lo potesse proteggere
minimamente da attacchi alla sua persona.

Se questa strategia inizialmente sembrò funzionare, ritenendo ovviamente
che tutto l'affaire Lazar sia reale, dopo poco tempo si poté assistere ad
una vera e propria campagna denigratoria nei confronti del fisico
traditore. Sicuramente, e se realmente la situazione è andata in questo
modo, coloro che cercarono di screditare questo individuo non trovarono
grosse difficoltà. Lazar infatti è sempre stato un soggetto molto
eclettico ovvero "particolare" che ha alternato i suoi presunti studi
universitari in fisica a divertimenti ben più mondani tra cui la gestione
di un bordello nello stato del Nevada. Proprio quest'ultima "attività" gli
costò una condanna in sede penale verso i primi anni '90, fatto questo
alquanto curioso visto che nello stesso stato del Nevada la prostituzione
è un'attività «legalmente regolamentata» e non punibile ai termini di
legge.

Questa breve panoramica ci rende edotti di come debbano essere prese con
cautela le affermazioni e le ipotesi proposte da questo individuo nel
corso degli anni, personaggio che, come vedremo successivamente, potrebbe
essere stato altresì l'abile esecutore di una longa manus intenzionata ad
inquinare il campo ufologico. Quanto però di vero, o di possibile, ci
potesse essere in alcune sue affermazioni non sembrò apparentemente
manifestarsi fin da subito. Solo diversi anni dopo, principalmente verso
la metà degli anni '90, si iniziò a rivedere in chiave critica ma
costruttiva quelle che potevano essere basi scientifiche reali su cui
Lazar sembrava avesse lavorato. Lo stesso sistema di propulsione da lui
descritto, un motore warp-drive, o a curvatura spazio-temporale,
inconcepibile scientificamente per la fine degli anni '80, venne studiato
e costruito a livello "teorico" già dagli inizi degli anni '90 portando
addirittura la NASA alla costituzione di un progetto denominato
«Breakthrough Propulsion Project » per lo studio della distorsione
spazio-temporale a fini spaziali ed esplorativi. Un bel salto di qualità
che però non ci permette di giustificare né di avvalorare in toto le
affermazioni di Lazar!

Elemento fondante del motore a curvatura sarebbe stato il combustibile che
questi UFO avrebbero utilizzato per spostarsi nel cosmo, conosciuto fin
dalle prime rivelazioni come l'elemento 115 della tavola periodica degli
elementi. Pur se la distorsione spazio-temporale potrebbe permettere di
"contrarre" enormemente le distanze che dovessero essere affrontate con
sistemi propulsivi convenzionali, la generazione di una bolla di curvatura
richiederebbe comunque l'utilizzo di quantitativi di energia veramente
esorbitanti ovvero di altrettanta potenza per poter far funzionare il
velivolo nelle diverse condizioni in cui si potrebbe venire a trovare.
L'elemento 115, secondo Lazar, porrebbe rimedio a molti di questi
inconvenienti generando altresì egli stesso un "campo gravitazionale
inerziale" in grado di ottemperare al fabbisogno energetico e
gravitazionale della nave stessa. Ancora oggi discutere in maniera così
blanda di qualcosa che risulta essere ancora patrimonio quasi della
fantascienza potrebbe far sorridere i più, ma non scordiamoci quali e
quante siano state le scoperte effettuate solo negli anni '90 nel campo
scientifico. Nel corso di pochi anni, tre o quattro al massimo, dalle
prime affermazioni di Lazar la scienza Ufficiale (quella appunto con la
"U" maiuscola) ha avvalorato la possibilità di poter costruire, in un
lontano futuro, motori che possano sfruttare proprietà della materia
definite esotiche, come appunto la generazione di una contrazione dello
spazio-tempo per la formazione di worm-hole.

«La fonte energetica della navicella è il reattore che utilizza l'elemento
115 come carburante primario causando una totale annichilazione
dell'elemento che produce altresì una fonte di energia eccezionale [.]
solo 223 grammi di questo elemento potremmo essere utilizzati per 20 o 30
anni. All'interno del reattore l'elemento 115 viene bombardato da protoni
che trasformano questo elemento in 116 a cui segue poi un decadimento
quasi istantaneo con consequenziale produzione di antimateria. Questa
antimateria viene incanalata all'interno di una struttura che la porta a
reagire con la materia producendo altresì una reazione in cui si ottiene
una conversione quasi totale in energia».

Affascinante ed intrigante questa descrizione, non tecnica, fornita da
Lazar ha suscitato fin da subito enormi discussioni in campo sia ufologico
che scientifico soprattutto per le ultime righe che vi abbiamo presentato.
Secondo i principi della termodinamica infatti la resa quasi ottimale, al
100%, come paventata da Lazar in una conversione di questo tipo non è
possibile per nessuna legge fisica conosciuta, violerebbe totalmente la i
principi della termodinamica ovvero andrebbe contro i principi
dell'entropia. Quindi o Lazar ha fornito un dato falso, fattore non
impossibile, oppure il nostro livello tecnologico non ci permette ad oggi
di possedere una struttura in grado di ottenere una reazione di questo
tipo. Su questo ultimo punto non ci si dovrebbe fermare tanto alla leggera
soprattutto se osserviamo come le recenti ipotesi e ricerche, soprattutto
della fisica quantistica e delle alte energie, stiano conducendo il
panorama scientifico internazionale ad una vera e propria rivoluzione
delle antiche concezioni, o "dogmi", fino ad oggi ritenuti inviolabili.

La scienza sembra però fornire ulteriori conferme a quanto affermato da
Lazar verso la fine degli anni '80. Nei primi mesi del 2004 un team di
scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory ha infatti resa
pubblica la notizia della sintesi in laboratorio dell'elemento 115, una
nuova conquista della scienza che potrebbe altresì gettare nuova luce,
oppure nuove ombre, sulle affermazioni di Lazar. La ricercatrice americana
Linda Multon Howe è riuscita a contattare uno degli scienziati che hanno
sintetizzato tale elemento intervistandolo e chiedendogli apertamente cosa
ne pensasse delle affermazioni di Lazar. Le risposte sono risultate molto
più interessanti di quanto ci si potesse aspettare accreditando, in certi
casi, un alone di veridicità a diverse affermazioni rilasciate dalla fine
degli anni '90.

Joshua Patin (Ph.D., chimico nucleare del Lawrence Livermore) ha
innanzitutto confermato l'ipotesi che nelle vicinanze dell'elemento 115
possa esistere quella che i fisici hanno definito "un'isola di stabilità"
ovvero una zona in cui gli elementi transuranici non decadono rapidamente
ma possiedono un tempo di vita medio relativamente alto, ovvero risultino
a tutti gli effetti stabili. Tale isola di stabilità sarebbe direzionata
proprio verso l'elemento 116, fatto questo asserito da Lazar ben quindici
anni fa. Allo stesso tempo Patin ha confermato la possibilità che
l'elemento 115, posto in condizioni particolari, possa essere altresì
"condensato" per risultare a tutti gli effetti "solido", e non in forma
"volatile" atomica come è per gli altri elementi.

La ricercatrice Linda Howe, ospite all'ultimo Simposio Mondiale ufologico
organizzato a San Marino, ha poi parlato a Patin di Bob Lazar, delle sue
affermazioni e dei dati tecnici forniti oltre un decennio fa. Se sul
versante ufologico Patin non si è pronunciato, sono stati oltremodo
interessanti i suoi commenti ad alcune rivelazioni fornite da Lazar. Patin
si è espresso principalmente sulle proprietà di stabilità che questo
elemento potrebbe possedere. Analizzando la collisione tra atomi di calcio
ed americio, il procedimento attraverso il quale si è ottenuto l'elemento
115 a Livermore, è stato possibile ipotizzare una sua forma nettamente
stabile ovvero in grado di non decadere e quindi essere utilizzata per
svariati scopi. Sulle proprietà intrinseche dell'elemento Patin non si è
ovviamente pronunciato soprattutto perché l'anomalia dell'isola di
stabilità non ha permesso ancora oggi, neanche a livello teorico, di
predire le proprietà che questi elementi potrebbero possedere.
Indubbiamente, afferma sempre Patin, elementi di questo genere potrebbero
possedere proprietà veramente uniche che potrebbero ipoteticamente
allinearsi con le descrizioni fornite anni fa da Lazar. Solo ulteriori
esperimenti potranno confermare o smentire le affermazioni di questo
sedicente fisico, anche se per negli ultimi anni al dubbio si sono sommate
molte verifiche e molti riscontri.

Proprio per tali motivi, come affermavamo precedentemente, si potrebbe
anche pensare ad un abile piano ben architettato. Da sempre, e non solo
nel campo ufologico, il miglior modo per far conoscere e veicolare
informazioni sensibili o destabilizzanti è sempre stato quello di
integrarle con la pura fantasia, con dati che fossero inverificabili
ovvero parto della creatività umana. In questo modo si sarebbero potute
veicolare informazioni che sarebbero state allo stesso tempo attaccabili
ed inverificabili, ma che avrebbero posseduto un "core" di realtà. In una
parola si sarebbe compiuto del debunking. Lazar è stato più volte
sottoposto al poligrafo, la macchina della verità, un metodo che pur se
non attendibile totalmente pone comunque anche un soggetto ben allenato a
mentire di fronte all'alto rischio di essere scoperto. La mente umana è
una macchina fallibile e nessuno è in grado di mentire sempre e comunque.

Tre test al poligrafo hanno invece attestato la totale buona fede di
quest'uomo rispetto a quanto aveva detto e gli era stato chiesto durante i
test. Lo studioso Jacques Vallée, come anche altri ricercatori, sono
rimasti stupefatti dalla preparazione che Lazar sembrava possedere in
campo fisico e scientifico. Indice probabilmente di una reale conoscenza
da parte di questo individuo di discipline e materie così complesse.
Un'altro dato che potrebbe confermare ulteriormente le sue affermazioni
sono i registri del laboratorio di Los Alamos in cui affermava di aver
lavorato e in cui sarebbe stato contattato le prime volte per lavorare
all'Area 51. Nella causa intentata contro di lui il governo e l'istituto
in questione negarono totalmente un suo qualsiasi ruolo, ovvero contratto,
all'intero di tale centro di ricerca, fatto che fu ben presto smentito dai
suoi ex colleghi di lavoro ovvero da un cedolino di riconoscimento che
attestava la sua presenza all'interno del LANL.

Tutto questo ci fa sorgere dubbi su quali e quanti siano gli artefici di
questo grande gioco. Da una parte Lazar, pur trattandosi di un individuo
alquanto controverso e discutibile, ha dato modo di attestare un certo
livello di veridicità alle proprie affermazioni, veridicità che si è
costruita principalmente negli anni e grazie alle scoperte e alle nuove
ipotesi compiute dalla scienza. Allo stesso tempo nella sua storia e nella
sua vita rimangono ancora dei lati oscuri, dei punti poco chiari, che
lasciano presumente una qualche sorta di coinvolgimento in piani ben più
ampi.

I dati di fatto su cui oggi ci possiamo basare hanno però in larga misura
confermato molti dati forniti da Lazar, hanno altresì avvalorato la
possibilità di costruire, in un lontano futuro, sistemi propulsivi che si
basino sulla distorsione spazio-temporale ovvero hanno comprovato
l'esistenza di un'isola di stabilità entro l'elemento 115 testimoniando in
questo modo la presenza di una famiglia di elementi dalle proprietà
fisiche veramente uniche. Mistificatore o rivelatore genuino? Il distico
su Bob Lazar non sembra aver trovato ancora una soluzione ma a quanto pare
il tempo ha trovato il modo avvalorare molte delle sue affermazioni.
Quanto dovremmo ancora aspettare?

www.webelements.com

- www-cms.llnl.gov/e113_115/index.html

- www-cms.llnl.gov/e113_115/images.html

- www.llnl.gov (Lawrence Livermore National Laboratory)

- www.lanl.gov (Los Alamos National Laboratory)

- www.earthfiles.com

---------------------------------------------------------------

Contrariamente a quanto pensano molti a me non interessa sapere chi è o cosa fa Robert Lazar, sono affari suoi (anche se dovessee fare il "bunga-bunga); so che è uno scienziato e che rivela troppi particolari per non essere creduto. Da me, almeno.



ELIMINATO L'IMPOSSIBILE,CIO' CHE RESTA,PER IMPROBABILE CHE SIA,DEVE ESSERE LA VERITA'!

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