------------------ELIMINATO L'IMPOSSIBILE,CIO' CHE RESTA,PER IMPROBABILE CHE SIA,DEVE ESSERE LA VERITA'!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

IL CASO DEL BOMBARIDERE B-36

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2011 21:26
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 82.807
Post: 55.757
Registrato il: 08/11/2008
Sesso: Maschile
AMMINISTRATORE UNICO
29/12/2011 21:26

IL CASO DEL BOMBARIDERE B-36 (E DEL RAPPORTO MANCANTE …)






“Blue Book”, Oggetto Non Identificato; 1° maggio 1952, 09.10, Base USAF Davis-Monthan, Tucson, Arizona.





Hynek scrive:

Questo caso è un classico. Il defunto dott. James McDonald fece un valoroso tentativo per ottenere particolari dai testimoni originali, dopo aver scoperto che un grosso rapporto trasmesso al “Blue Book” dall’Ufficiale incaricato delle inchieste sugli UFO (che era anche uno dei testimoni!) alla Base Davis-Monthan, mancava dall’archivio.
Una piccola parte sembrava essere stata recuperata in seguito, e oggi si può leggere nei microfilm del “Blue Book “. I fatti sono i seguenti:
Un Ufficiale del Servizio Segreto Aeronautico (che fra i suoi compiti regolari, aveva anche quello di indagare sugli avvistamenti di UFO segnalati alla locale Base), l’equipaggio di un bombardiere strategico B-36 e un aviere che si trovava sui gradini davanti all’ingresso dell’ospedale della Base (dove si era appena fatto curare un ginocchio), furono testimoni dell’avvistamento.
Due Oggetti rotondi e lucenti superarono un B-36, rallentarono, adattando la loro velocità a quella dell’aereo, rimasero in formazione con esso pressappoco 20 secondi, poi effettuarono una brusca virata di 70/80 gradi, ritornarono alla velocità iniziale, coprirono un quarto ella distanza che li separava dall’orizzonte e, a questo punto, uno dei due Oggetti si fermò di colpo, restando immobile nell’aria.
L’unico rumore era quello del B-36. Non si videro scie di condensazione, né dai due Oggetti, né dell’aereo.
Benché nel rapporto originale vi fosse una particolareggiata descrizione delle manovre effettuate dai due lucenti e silenziosi Oggetti, il “Blue Book” li liquidò come “aerei” convenzionali!




Ricercatore e fisico James McDonald



Da una lettera inviata dal dott. McDonald al Magg. Quintanilla, direttore del “Blue Book”, in data 14 luglio 1966:

Egregio Maggiore Quintanilla,
dopo un secondo inutile tentativo di reperire negli archivi del “Blue Book” una qualunque registrazione in merito all’incidente del B-36, avvenuto alla Base davis-Monthan dell’Air Force, ho chiesto al Maggiore Pestalozzi di espormi per lettera tutti i particolari che riesce ancora a ricordare con sicurezza (vedere appendice).
Nelle nostre precedenti conversazioni, il Maggiore Pestalozzi mi ha detto di aver fatto parte del servizio Segreto Aereonautico dal 1950 al 1960 e di essere stato assegnato alla Base Davis-Monthan nel periodo 1951/53 .
Le indagini sugli avvistamenti di UFO erano uno dei suoi compiti istituzionali, non solo alla base ma anche in altri centri militari.
Il caso del B-36, di cui fu egli stesso testimone, ebbe luogo nel 1952. La data precisa, nonostante tutti gli sforzi fatti dal Maggiore per ricordarla, rimane ancora incerta, come le ho detto durante la mia ultima visita alla Base Wright-Patterson, il 30 del mese scorso.
Il Maggiore Pestalozzi rammenta d’aver compilato un voluminoso rapporto sul caso del B-36, il più voluminoso ch’egli avesse mai emesso su un UFO!
Esso comprendeva non solo le osservazioni del maggiore stesso e dell’equipaggio dell’aereo in questione, ma anche quelle di un aviere che gli era stato accanto per quasi tutto il tempo in cui gli Oggetti erano rimasti in vista. L’aviere (di cui ha dimenticato il nome) usciva dall’ospedale della Base proprio nel momento in cui egli vi entrava (per farsi medicare il ginocchio). E oggi il Maggiore mi ha dichiarato che anche altri sei o sette membri dell’Air Force, sparsi in varie località intorno alla Base, avevano dichiarato di aver visto gli Oggetti, ma chele loro testimonianze erano simili a quelle da lui stesso e dell’aviere da fargli ritenere inutile inserirle nel rapporto ufficiale.
Riguardo al tempo di osservazione, sul quale l’ho serratamente interrogato, il maggiore Pestalozzi ritiene si sia aggirato intorno ai cinque minuti. Egli vide i due UFO sorpassare il B-36, che volava in direzione Ovest, e continuò ad osservarli mentre l’aereo passava sopra alla base, fino al momento in cui gli Oggetti si allontanarono.
Secondo quanto riesce a ricordare, il suo angolo visivo rispetto al B-36 aveva un’elevazione di 50° (con un margine d’incertezza di 5/10°) quando gli UFO si erano accostati al bombardiere e ancora di 50° sull’orizzonte occidentale quando se ne erano allontanati.
L’aereo si trovava quasi esattamente a Est della Base al momento in cui gli UFO l’avevano affiancato e quasi perfettamente ad Ovest quando se ne erano distaccati, avendo continuato a muoversi verso occidente per tutto il tempo d’osservazione.
(In un precedente colloquio, il Maggiore Pestalozzi aveva parlato di tre minuti come tempo totale d’osservazione, il che sarebbe più compatibile con l’altitudine, stimata a 18 mila piedi, e gli angoli d’elevazione indicati. Ma tutte queste valutazioni si basano sul ricordo di fatti avvenuti 14 anni or sono, per cui, forse, l’unica cosa certa è che gli UFO adattarono la loro velocità a quella del B-36 per parecchi secondi, dato compatibile con il fatto che tutti i membri dell’equipaggio del B-36, escluso il pilota, ebbero il tempo di portarsi ai finestrini di destra prima che l’UFO si allontanasse).
Mentre faceva uno schizzo delle relativee posizioni, il Maggiore si è ricordatodi un particolare importante: vale a dire, che l’UFO vicino all’aereo era ad un livello distintamente più basso della sezione mediana della fusoliera (vedere disegno).
Ciò potrebbe spiegare perché non si osservasse un marcato effetto di distrurbo aerodinamico sulle caratteristiche di volo dell’aereo, il che era uno degli elementi più sconcertanti del caso.
Il Maggiore non lo afferma direttamente nel resoconto accluso a questa lettera, ma a voce mi ha detto che gli uomini a bordo del B-36 rimasero piuttosto scossi dalla loro esperienza.
Appena gli Ufo si erano allontanati, si misero in contatto radio con la “torre di controllo” e chiesero il permesso di atterrare immediatamente! E fu subito dopo l’atterraggio che l’Ufficio Operazioni chiamò il Maggiore Pestalozzi perché procedesse agli interrogatori …
Distintamente, James McDonald (fisico ricercatore)


Scrive Hynek:

“ricordo che a quel tempo il dott. McDonald era considerato dal personale del “Blue Book” un emerito rompiscatole, in parte perché s’interessava allo studio scientifico degli UFO e in parte perché, come si suol dire, parlava “fuori dai denti”…
Diceva insomma quello che pensava, criticando i metodi del “Blue Book” ogni volta che gli era possibile.
All’occasione anch’io divenni il bersaglio delle sue critiche, critiche giustificatissime, secondo i suoi rigorosi canoni scientifici. E’ un peccato che il dott. McDonald non abbia mai potuto comprendere la situazione politico-militare e non vi si sia mai adattato, scegliendo invece di operare secondo i suoi rigidi dogmi scientifici. Un approccio diplomatico e accuratamente programmato ai circoli militari avrebbe potuto dare risultati proficui, soprattutto se il dott. McDonald avesse acconsentito a lavorare con me in maniera meno antagonistica, come lo invitai a fare in parecchie occasioni. Ma temo che mi considerasse un caso disperato e che il suo carattere non gli permettesse di comportarsi altrimenti da come ha sempre fatto. Comunque, se questo interessantissimo caso è stato salvato dall’oblio, lo si deve allo zelo e alla perseveranza del Dott. McDonald.”

Lettera del Magg. Pestalozzi al dott.McDonald:

“Caro Jim,
parecchie settimane fa mi hai chiesto informazioni riguardo a un avvistamento UFO da me segnalato al “Blue BooK”.
Gli anni trascorsi a una memoria molto mediocre m’impediscono di rammentare la data esatta e particolari come l’ora, le condizioni meteo (poi ricavate dalal documentazione del “Blue Book”: cielo sereno, visibilità 80 Km, temperatura 22°, punto di rugiada 1°, vento calmo, pressione 143 millibar, la quota di volo (che tuttavia doveva essere intorno ai18 mila piedi), i testimoni, ecc.
Ti racconterò comunque tutto quello che riesco a ricordare.
Mi trovavo sui gradini dell’ingresso dell’ospedale della Base, quando vidi due UFO avvicinarsi a un bombardiere B-36. Che stava volando da Est ad Ovest. Direttamente verso la Base. Gli Oggetti, che da terra apparivano rotondi e di un colore metallico , si accostarono all’aereo da Nord-Ovest, muovendosi ad una velocità tre quattro volte superiore a quella del B-36.
Al momento in cui Li avvistai i due UFO sembravano avere pressappoco la stessa dimensione. Ma mentre si avvicinavano all’aereo, uno dovette salire di quota, perché sembrò rimpicciolire. Poi si collocò appena dietro e un tantino a destra del B-36, uniformando la sua velocità a quella dell’aereo, mentre il secondo si situava tra le ogive delle eliche propulsive (cioè rivolto verso coda) del B-36 e il lato di attacco dei piani di coda di destra!
Dopo che il B- 36 fu atterrato alla base di Davis-Monthan interrogai i membri dell’equipaggio, i quali mi confermarono che questo secondo Oggetto aveva effettivamente volato per un certo periodo di tempo vicino al loro aereo …
Purtroppo non rammento la durata dell’osservazione.
Tutti i membri dell’equipaggio, salvo uno che rimase sempre ai comandi, poterono osservare l’UFO dal finestrino di destra. Secondo la loro descrizione l’Oggetto era simmetricamente convesso nella parte superiore e inferiore, con uno spessore al centro di tre o quattro metri e l’orlo esterno molto sottile (l’equipaggio mi fornì una cifra che non riesco a ricordare). Il diametro era di 6 o 7 metri (dunque l’Oggetto poteva stare comodamente tra le ogive delle eliche e i piani di coda)!
Alcuni membri dell’equipaggio dissero di aver visto una striscia di color rosso chiaro a metà circa tra la sommità e l’orlo esterno.
Gli altri però non avevano notato questo particolare. Interrogati in proposito, il primo e il secondo pilota dichiararono che la presenza degli Oggetti non aveva influenzato sulle caratteristiche di volo dell’aereo né sulle apparecchiature radio e di navigazione.
Quando si sganciò dall’ aereo, l’UFO si abbassò, passò sotto il B-36, raggiunse l’altro e , insieme, si allontanarono ad altissima velocità in direzione Sud (nel rapporto originale c’erano le valutazioni approssimative tanto della quota, della velocità e della direzione dell’aereo quanto delle varie velocità e dei movimenti degli UFO, ma adesso non riesco a rammentarle):
Nel lasso di tempo in cui l’Oggetto rimase vicinissimo all’aereo i piloti non tentarono alcuna azione evasiva.
Il B-36 e l’equipaggio venivano dalla Base di Carswell, Texas, e stavano raggiungendo la Base di March, in Californa.
Forse il mio rapporto è stato archiviato sotto il nome di una di queste Basi …
Caro Jim, spero che queste informazioni e il disegno ti siano di qualche aiuto.
Magg. Pestalozzi



ELIMINATO L'IMPOSSIBILE,CIO' CHE RESTA,PER IMPROBABILE CHE SIA,DEVE ESSERE LA VERITA'!

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
NUOVA DISCUSSIONE
 | 
RISPONDI

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Copyright 2008-2021 UFO LINEA DIRETTA Ogni riproduzione totale o parziale alla grafica e ai contenuti esclusivi di questo sito sarà punita a norma di legge. Parte del materiale di UFO LINEA DIRETTA è stato scelto fra il materiale di ufologia disponibile gratuitamente sul web; ogni foto e marchio è dei rispettivi autori. Se ritenete che la nostra azione abbia infranto qualche diritto di copyright siete pregati di comunicarcerlo: provvederemo a rimuovere il materiale. Questo forum non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio (è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro). L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.